Promette battaglia il Pd ligure in
vista della presentazione del nuovo piano socio sanitario
regionale domani in consiglio regionale. Un piano "bocciato
senza appello" come hanno spiegato i consiglieri del Pd a
partire dal capogruppo Luca Garibaldi oggi in una conferenza
stampa. "Per nove mesi hanno fatto un piano che non contiene
niente di quello che serve ma è solo pieno di parole vuote - ha
spiegato Garibaldi -. Abbiamo di fronte a noi milioni di fughe,
persone che vanno a curarsi fuori regione e 100.000 liguri che
rischiano di non avere un medico di base senza contare che il
personale sanitario è un terzo rispetto a 10 anni fa. Il
bilancio di Toti è fallimentare e anche le risorse del Pnrr non
vengono usate perché semplicemente nel piano socio sanitario non
c'è scritto quanto personale serve per far funzionare la sanità
ligure".
I numeri presentati dai consiglieri regionali del Pd,
Garibaldi, Sanna, Arboscello, Natale e Ioculano, sono specifici:
"sono 92mila i cittadini liguri che rinunciano a curarsi, 52
milioni di euro il costo delle fughe all'anno, un buco da 35
milioni nel 2022, zero ospedali realizzati, 1200 infermieri in
meno e 800 specialisti mancanti".
Ma sono soprattutto le liste d'attesa il problema principale
in una regione "dove bisogna attendere anche 8 mesi per una
risonanza magnetica che andrebbe fatta entro 10 giorni e 7 mesi
per una mammografia urgente, fino ai 9 mesi per una colonscopia
- ha sottolineato il consigliere Arboscello-. Toti ha messo su
un programma restart da 24 milioni nel 2021 di cui nessuno si è
accorto dell' esistenza e ora annuncia altri 50 milioni di euro
per un nuovo piano di abbattimento delle liste di attesa. Ma
servono azioni concrete".
Per Enrico Ioculano "è un piano talmente vuoto e generico da
essere sostanzialmente sterile, in un momento in cui invece
bisognerebbe affrontare i problemi e mettere mano a una deriva
della sanità. La giunta fa di tutto per non fare sostanzialmente
nulla. Esempio lampante sono le case di comunità che saranno 32
in tutta la Regione ma non si conoscono i fabbisogni di quei
territori né le figure che ci andranno a lavorare".
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