"Assurdo: da un lato il Ministero, con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sostiene che il progetto Skymetro di Genova non può essere valutato perché troppo carente e non si può valutare, mentre la Regione Liguria sta facendo la Via, in fretta e furia, senza un progetto definitivo". Lo dichiara Luca Garibaldi, capogruppo del Partito Democratico nel consiglio regionale della Liguria. "Il sindaco di Genova Bucci insiste, il governatore ligure Toti si adegua, ma il risultato è un mix tra arroganza e ottusità, in spregio alle regole e alla partecipazione. Per tenere in piedi il progetto, che fa acqua da tutte le parti, la Regione ha cambiato le regole in corsa: prima autorizza a costruire sugli argini del Bisagno, poi, visto i ritardi, cambia addirittura la legge per consentire di fare in fretta e furia, la Valutazione d'impatto ambientale anche senza il progetto definitivo. Ma se cambi le regole e il progetto resta sbagliato, gli errori e i limiti restano tutti, come sottolinea anche il Ministero delle Infrastrutture, e non li puoi cancellare tutti per legge anche se il tentativo è stato fatto".
Garibaldi sottolinea: "Rimangono aperte due domande: la prima, che senso ha fare la Via regionale se il consiglio superiore dei lavori pubblici ha detto che il progetto non è adeguato? La seconda, cosa succederà quando tra poche settimane si avrà l'esito di una Via regionale fatta su un progetto che cambia giorno dopo giorno? Che senso può avere fare osservazioni su un documento scritto sulla sabbia? È evidente che si stiano forzando procedure pur di portare a casa un risultato a tutti i costi senza tenere conto delle conseguenze. Il rischio è un pasticcio enorme".
Ancora il capogruppo del Pd in consiglio regionale: "Non si chiarisce neanche come l'opera si muoverà in attesa della conclusione dello scolmatore. Perché non è detto che lo scolmatore sia realizzato prima dello Skymetro. Questo porrebbe ulteriori interrogativi. Visto che il dato, assolutamente non secondario, è che l'opera sarà costruita sugli argini di un torrente, il Bisagno, con un'autorizzazione in deroga. Un torrente che per Genova, non è un rivo d'acqua qualunque".
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