Libri "in carne e ossa" che
raccontano la loro storia ai lettori, interagendo e rispondendo
alle loro domande. Oggi pomeriggio al Mog appuntamento con la
Biblioteca Vivente, il progetto del Comune di Genova -
Assessorato alle Pari Opportunità e del Teatro Pubblico Ligure,
con la collaborazione di ABCittà ideata per combattere
pregiudizi e discriminazioni attraverso le narrazioni
autobiografiche delle persone, trasformate per l'occasione in
veri e propri "libri umani". L'idea, inserita tra le iniziative
di Genova Capitale del Libro, arriva dalla Danimarca e prevede
una serie di incontri, articolati su diverse tematiche, avviata
lo scorso 5 dicembre alla Biblioteca Berio e proseguita oggi al
Mog attraverso una ricca offerta di "libri umani" con cui i
lettori hanno potuto interagire e scambiare messaggi, per poi
pubblicare una recensione. "Nonna a Natale", "Venerdì Santo",
"Nozze a Napoli", "La birra senza glutine" e "L'incubo del
trillo" sono stati solo alcuni dei 15 'volumi' che è stato
possibile "sfogliare" per vivere un'esperienza di profondo
valore sociale e culturale. All'evento hanno partecipato anche
l'assessore comunale alle Pari opportunità Francesca Corso e il
direttore di Teatro Pubblico Ligure Sergio Maifredi.
"Questo progetto - ha detto Corso - rappresenta un modo per
abbattere non solo le barriere, ma anche i pregiudizi che spesso
sono portati dalla non conoscenza degli altri. Oggi è stata
un'altra bellissima esperienza che ha visto la partecipazione di
tante persone, che aspettiamo anche nei prossimi appuntamenti in
programma alla Biblioteca Universitaria e a Palazzo Rosso".
Questo progetto rientra "tra le prerogative di Teatro Pubblico
Ligure, ovvero portare il teatro in spazi inusuali,
riconducendolo alla sua essenza, quindi all'uomo che racconta la
propria storia a un altro uomo: esattamente quanto accade con la
Biblioteca Vivente - ha spiegato Maifredi - La vicinanza abbatte
il pregiudizio che può nascere senza l'incontro. Il rapporto
cambia quando ci si siede gli uni davanti agli altri e si
ascolta una storia. In questo modo diventa più difficile erigere
muri e più facile aprirsi all'ascolto, proprio come avviene con
la nostra iniziativa".
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