Centosessantotto anni in due: Uto Ughi domenica ha compiuto 80 anni, il suo partner storico, Bruno Canino di anni ne ha 88. I due artisti che hanno scritto importanti pagine della storia dell'interpretazione musicale di questi ultimi decenni, ieri sera sono stati protagonisti al Carlo Felice di Genova, ospiti della Giovine Orchestra Genovese di un applaudito recital. Sala gremita all'inverosimile a dimostrazione che Ughi (la sua prima apparizione alla GOG è del 1959) è sempre fra i beniamini del pubblico genovese; da parte sua Canino ha lasciato splendidi ricordi quando della GOG è stato direttore artistico.
Programma costruito secondo una suddivisione in due parti nettamente diversificate: un primo tempo più austero con Bach e Brahms, un secondo con pagine più "leggere" e brillanti con Dvorak, De Falla e Saint-Saëns. Ughi ha aperto dunque con la "Ciaccona" di Johann Sebastian Bach restituita con il consueto controllo del suono e del fraseggio in una concentrazione espressiva ammirevole. Dopo la Sonata n.3 di Brahms (pagina fra le più intense del tardo romanticismo per il fitto dialogo fra arco e tastiera, che ha evidenziato il rodato affiatamento fra i due artisti) si sono ascoltati i "Quattro pezzi romantici" di Dvorak per passare poi alla "Suite popolare" di De Falla (trascrizione per violino e pianoforte delle celebri "Sette canciones populares españoles") e alla "Introduzione e Rondò capriccioso" di Saint-Saëns. Pagine restituite con verve dai due artisti. Finale con il presidente GOG NIcola Costa che omaggia i due artisti e intona seguito dal pubblico (e accompagnato al pianoforte da Canino) le note di "Tanti auguri a te" per Ughi. Due bis di atmosfere spagnole, una fantasia su "Carmen" e una "Canzone andalusa".
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