"Quello che occorre dire e con
maggior forza in questa ricorrenza è che non esiste alcun legame
tra la Shoah e quel che sta avvenendo oggi a Gaza, come sembra
essere alla base di un ricorrente e forse nuovo antisemitismo
che condanna gli ebrei del mondo nel loro insieme e che la
giusta e necessaria solidarietà al popolo palestinese senza una
decisa condanna non solo del massacro del 7 ottobre ma di
considerare la distruzione di Israele prioritaria rispetto alla
creazione di uno Stato palestinese rischia di essere una
complicità di fatto con Hamas". Lo ha detto lo storico Marcello
Flores nella orazione ufficiale per il Giorno della Memoria,
celebrato a Palazzo Ducale di Genova. "Siamo tutti consapevoli
che quest'anno, 80 anni dopo l'apertura dei cancelli di
Auschwitz, il giorno della Memoria cade in un periodo di
conflitti, uno dei quali vede partecipe proprio lo Stato di
Israele in risposta all'attacco distruttivo compiuto da Hamas il
7 ottobre '23 contro cittadini inermi - ha detto Flores -. Su
questo si sta discutendo, e dobbiamo continuare a farlo cercando
di sfuggire alla disinformazione e al pregiudizio, per
comprendere prima ancora che giudicare e aiutare a trovare una
soluzione che possa essere immediata ma anche di lungo respiro.
Capire innanzitutto cosa sia avvenuto il 7 ottobre - ha detto -,
un atto di violenza nuovo, non il proseguimento di una
tradizione di atti ostili verso Israele che li si voglia
giudicare azioni di terrorismo o resistenza, non a caso capace
di destare una guerra diversa, capire cosa sia stata la risposta
di Israele, su cui la stessa società israeliana è spaccata nel
giudizio e nelle prospettive, capire il legame col passato di
quel conflitto lungo e contraddittorio di cui credo vadano
segnalati come questioni cruciali il rifiuto di accettare
l'esistenza e la legittimità dello stato di Israele, diversa nel
tempo da parte degli attori del mondo islamico presenti in Medio
Oriente, e la scelta di governo israeliano di utilizzare ogni
mezzo anche illegale, dalla crescente colonizzazione del
territorio palestinese alla violenza e oppressione dei cittadini
di Gaza, giustificato con la necessità di rafforzare la propri
difesa e la propria vita".
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