Dalla pizza napoletana di Geolier
alla 'noioteca' di Angelina Mango, è gara anche fuori dal palco
tra i cantanti del Festival per stupire e lasciare un segno
nella storia di Sanremo.
Più di uno ha puntato sull'aspetto culinario. Se Nek e Francesco
Renga si sono proposti come baristi d'eccezione preparando la
colazione ai giornalisti in un ristorante della centralissima e
iconica piazza Bresca, Geolier, napoletano doc, ha scelto invece
la pizza, 'griffando' un intero ristorante con il suo nome.
Anche Ghali si è intestato virtualmente una casa facendone il
suo quartier generale, "uno spazio inclusivo per i suoi ospiti",
a pochi passi dal teatro Ariston, mentre Clara ha scelto di
affittare un banchetto itinerante per offrire cappuccini per
strada. Operazione fantasia anche per Dargen D'Amico che,
prendendo spunto dalla sua canzone, 'Onda alta', propone Edicola
Dargen per affrontare temi di attualità con esponenti di spicco
del mondo dell'informazione e rappresentanti di organizzazioni
umanitarie.
Celebra la noia invece Angelina Mango. La sua 'noioteca' ha
aperto i battenti nel giorno di vigilia della prima serata del
Festival, circondata dalla curiosità di fan e turisti.
"Rivendico il valore della noia" ha detto Angelina. "È tempo a
disposizione per noi stessi in cui possiamo fare cose piacevoli
o scoprirne altre". Alessandra Amoroso, al suo primo Sanremo da
concorrente, ha scelto di puntare sul divertimento: la serata
organizzata con il suo staff è a tema karaoke.
Potremmo dire, a questo punto, che il Lido Mengoni ha fatto
scuola: punto di ritrovo tra giornalisti e addetti ai lavori, lo
stabilimento balneare ha portato fortuna lo scorso anno
all'ultimo vincitore del Festival.
Non solo giochi e formule inconsuete per rendere l'evento
sempre più presente nei vicoli della città dei fiori, ma anche
spunti di riflessione e impegno. Fiorella Mannoia ha portato
anche a Sanremo 'Una Nessuna e centomila', rinnovando il suo
impegno dalla parte delle donne, mentre Il tre ha scelto di
sensibilizzare il pubblico sui temi legati alla fragilità
mentale con uno spazio civico che porta il suo nome d'arte. Il
corner in piazza Bresca è un punto di ritrovo anche con
specialisti della materia.
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