"Il libro uscirà fra un mese, c'è
anche un po' della sua vita, e per la biblioteca prometto
davanti a voi, e lo avevo già promesso a Pippo, farò di tutto
affinché questo progetto di un centro studi del 900 che raccolga
più arti, la letteratura legata all'arte, la fotografia, il
video, vada andare in porto". È questa la promessa che Piero
Boragina, amico di una vita, ha fatto a Giuseppe Marcenaro, nel
corso della cerimonia, curata da Asef, che si è tenuta nel
tempio laico di Staglieno a Genova. A ricordare il grande
intellettuale, autore di libri, curatore di mostre,
collezionista di testimonianze dell'arte del 900, una buona
parte del mondo culturale genovese. Il ricordo di un artista a
360 gradi, come ha ricordato Luciano Caprile, che ha condiviso
con lui la nascita della rivista 'Pietre'. "Lui aveva una grande
competenza e una grande capacità di trovare nelle cose qualcosa
che altri non sapevano trovare".
Intanto prosegue l'inventario dei 30 mila volumi, degli
archivi, delle fotografie, dei carteggi di proprietà di
Marcenaro, affidato affidata alla cooperativa archivistica Caeb
di Milano, inventario che dovrebbe concludersi a primavera.
"Marcenaro sognava un laboratorio per allestire mostre - ha
spiegato Gabriele Locatelli, responsabile archivi Caeb - e
questo è un debito che il nostro Paese ha nei confronti di uno
dei più brillanti intellettuali del novecento. Io vorrei che si
aprisse subito il dibattito su come accudire in modo attivo la
sua biblioteca, che rimanga un luogo vivo di diffusione di
cultura e di proliferazione di idee. Pippo merita che i suoi
libri rimangano con noi. I suoi libri, gli archivi, i carteggi e
le fotografie sono un unico compendio culturale, l'auto
biografia di Giuseppe Msrcenaro e del nostro '900".
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