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Consiglio Liguria celebra Giorno Ricordo esodo giuliano-dalmata

Consiglio Liguria celebra Giorno Ricordo esodo giuliano-dalmata

Medusei, la Liguria accolse molti profughi

GENOVA, 07 febbraio 2024, 13:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 "Il giorno del ricordo è un giorno di unità, non è una giornata degli uni o degli altri ma di tutto il paese e gli italiani sono chiamati a fare memoria di una tragedia che ha colpito tutti". Lo ha detto nel corso della seduta solenne del Consiglio Regionale della Liguria lo storico Raoul Pupo, tra gli studiosi dell'Esodo giuliano-dalmata e dei massacri delle foibe, che ha tenuto l'orazione per il Giorno del Ricordo in memoria delle vittime italiane dell'Istria, Fiume e Dalmazia. Erano presenti tra gli altri il presidente della Regione Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci e il prefetto di Genova Cinzia Torraco.
    "C'è una parte di storia - ha detto Pupo - che non è molto conosciuta ma che è importante perché ha riguardato una consistente fetta della popolazione. Questo ricordo va conservato. Il secondo messaggio è che ci sono storie complicate alle frontiere, come vediamo nella crisi ucraina, dove sono avvenuti esattamente gli stessi fenomeni. Poi c'è la riconciliazione, che è stata faticosissima: dopo decenni, nel 2020 c'è stato un gesto simbolico molto forte con i presidenti delle repubbliche d'Italia e Slovenia che si sono incontrati a Basovizza. I processi di riconciliazione sono possibili".
    Al termine della seduta sono stati premiati gli studenti che hanno vinto la XXII edizione del concorso del Consiglio regionale "Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli". "È una soddisfazione vedere come gli studenti hanno lavorato su fatti così importanti - ha ricordato il presidente del Consiglio Gianmarco Medusei - sui quali la storia ha calato un velo. Tra questi la sofferenza degli italiani che hanno dovuto abbandonare le loro terre. La Liguria accolse migliaia di profughi ma tante persone furono perseguitate e uccise dal regime di Tito. Il presidente Cossiga si inginocchiò sulla foiba di Basovizza e da quel momento ci fu un credendo di consapevolezza. Oggi siamo a ricordare affinché non si ripetano gli orrori della storia e le persecuzioni che hanno subito gli italiani".
   

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