Due dirigenti Aspi e il titolare di
una ditta che si occupa di installare jersey sono a processo per
la morte di Mattia De Lorenzo, il giovane campione di boxe
thailandese che il 14 luglio 2019 si schiantò in A7 tra
Bolzaneto e Genova Ovest.
Si tratta di Federico Zanzarsi (responsabile Struttura
Esercizio di Aspi, uno dei 58 imputati nel processo per il
crollo del ponte Morandi) e Giuseppe Mirrione (responsabile
regionale delle Manutenzioni di Aspi) oltre a Fabrizio Scapulla.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia stradale, coordinata
dal pubblico ministero Marcello Maresca, il ragazzo era alla
guida dell'auto con altri tre amici che rimasero feriti.
All'uscita della curva aveva perso il controllo del mezzo
finendo contro lo spigolo del new jersey che, secondo gli
inquirenti, non era protetto. Nei giorni successivi era stato
montato un guardrail metallico per dare continuità.
De Lorenzo, 20 anni, stava tornando a casa dopo una sera in
discoteca con gli amici. In prossimità del Giro del vento, a
Bolzaneto, la sua auto si era schiantata contro il muro e si era
accartocciata sul jersey sporgente. Una protezione fatta male e
senza protezione secondo la procura.
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