Con 18 voti a favore (maggioranza) e 11 contrari dell'opposizione l'assemblea legislativa della Liguria ha approvato il Piano Sociale Integrato Regionale (Psir) 2024-2026. Il piano prevede una dotazione complessiva di oltre 157 milioni di euro, composta principalmente dal fondo annuale politiche sociali regionale (8 milioni di euro), fondo triennale politiche sociali nazionali (oltre 35, 5 milioni di euro), fondo triennale non autosufficienza (quasi 80 milioni di euro) e fondo povertà triennale (circa 33,5 milioni di euro). Fra le principali novità la realizzazione dei nuovi ambiti territoriali sociali su aree che coincidono con i distretti sanitari e nuove professionalità deputate a gestire i servizi. La programmazione dei servizi è regionale, mentre la loro erogazione è di competenza comunale e la riorganizzazione dei servizi sociali prevede un nuovo assetto territoriale e una integrazione con il Piano sociosanitario e con quanto previsto nel Pnrr. Negli Ambiti Territoriali Sociali viene rafforzato il ruolo del "direttore sociale" che dovrà a vere un costante coordinamento con il direttore sanitario del distretto. Il direttore sociale coordinerà i servizi. Ciascuna area di attività avrà coordinatori per minori e famiglie, anziani e disabilità, adulti e povertà, welfare di comunità. Il servizio sarà dotato anche di psicologo, educatore professionale e del mediatore di comunità che, in particolare nell'entroterra, dovrà sostenere e stimolare la partecipazione dei cittadini alla vita di comunità, per contribuire alla costruzione del welfare territoriale. Le Case di comunità previste dal Pnrr saranno il luogo fisico dove avverrà l'integrazione sociosanitaria e presso i diversi Punti unici di accesso (Pua) avverrà la presa in carico iniziale dei cittadini che, secondo le necessità, saranno seguiti da equipe integrate sociosanitarie con progetti personalizzati.
Le aree tematiche del Piano Sociale Integrato Regionale (Psir) 2024-2026 riguardano le povertà e le estreme povertà, Bambini, Minori, Famiglia, Giovani, Non autosufficienza, Disabilità, Violenza di genere, Cittadini di Paesi terzi, Anziani e invecchiamento attivo, Welfare di comunità, Detenuti.
Povertà e estreme povertà: le azioni prevedono anche laboratori per l’inclusione sociale, interventi a bassa soglia e Housing First. Bambini: istituzione del coordinamento pedagogico territoriale, l’accreditamento dei servizi per la prima infanzia, il riconoscimento dei poli per l’infanzia, l’implementazione delle anagrafiche dei servizi zero-sei, i nidi estivi.
Minori: promozione dell’affidamento familiare e la sperimentazione di strutture socio-sanitarie per minori.
Famiglia: Prestito d’onore e azioni prioritarie attraverso l’accompagnamento per valutare la capacità di spesa e per la capacità di restituzione.
Giovani: il Piano favorisce occasioni di socializzazione, la creazione di spazi di ascolto per intercettare il disagio e percorsi di contrasto al rischio di devianza o di esclusione sociale.
Non autosufficienza: interventi per favorire la migliore permanenza delle persone presso la propria abitazione, nuove formule abitative, percorsi integrati di inclusione socio-lavorativa il registro badanti, sostegni ai care giver, un osservatorio sulla disabilità.
Violenza di genere: aggiornamento della normativa regionale e della governance territoriale, la revisione del sistema regionale di accreditamento dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio, l’accreditamento dei Centri per uomini autori di violenza e prevenzione per i casi di recidività.
Cittadini di Paesi terzi: servizi di mediazione interculturale e punti unici d’accesso, interventi integrati di orientamento, formazione, accompagnamento al lavoro e inclusione di potenziali vittime di sfruttamento lavorativo e la collaborazione con i soggetti preposti alle attività di controllo.
Anziani: promozione di un invecchiamento attivo anche attraverso la costituzione del Tavolo Permanente regionale per la redazione del Piano sull’invecchiamento attivo e piani integrati di coordinamento tra politiche culturali, sociali e sanitarie, abitative
Toti, "piano sociale integrato positivo nel metodo e nel merito"
"Siamo molto soddisfatti di questo risultato, che è frutto di un approfondito lavoro in condivisione con Anci, con i componenti della II Commissione che ringraziamo e con tutti gli auditi che hanno portato un contributo importante durante tutto il percorso dell'ultimo anno. Questo Piano, assolutamente positivo sia nel metodo che nel merito, riorganizza le risposte territoriali garantite dai Servizi sociali, guarda ai nuovi bisogni emersi via via dopo la pandemia e tende a distribuire le risorse in modo più capillare ed efficace, puntando anche a una razionalizzazione delle risposte che bisogna dare per essere sempre più vicini ai bisogni dei cittadini". Lo scrivono in una nota il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore alle Politiche sociali Giacomo Giampedrone - "Anche sotto il profilo delle risorse, sono stanziati almeno 157 milioni di euro, con un aumento delle disponibilità nell'ultimo anno e mezzo - aggiunge Giampedrone -. Senza contare, ad esempio, gli oltre 10 milioni del Fse per il bonus per gli asili nido gratuiti, una misura assolutamente sociale finanziata però con altre risorse rispetto a quelle del Piano approvato oggi. Questo documento traguarda al triennio ma - spiega - imposta fin d'ora le politiche sociali dei prossimi anni, nell'ottica di una sempre maggiore integrazione con diverse materie, ad esempio le politiche abitative o l'agricoltura sociale, oltre che, ovviamente, con le politiche sociosanitarie, coerentemente con l'impostazione del Pnrr e le Case di Comunità, elemento chiave del dialogo tra il Piano sociosanitario approvato poche settimana fa e il Piano Sociale Integrato".
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