"La grande crescita della
Comunità di Sant'Egidio testimonia che fare il bene ci fa bene".
Sono le parole pronunciate dall'arcivescovo di Genova, monsignor
Marco Tasca, in occasione della messa celebrata nella basilica
dell'Annunziata per il 56/mo anniversario dalla nascita del
movimento laicale di ispirazione cristiana cattolica.
Osservando la basilica gremita da centinaia di persone
l'arcivescovo si è compiaciuto di quanto "la comunità", fondata
a Roma e presente a Genova dalla fine degli anni Settanta, "sia
cresciuta in Liguria in un tempo di individualismo e
solitudine". "Una presenza che fa bene alla città e alla Chiesa
- sottolinea - che fa vedere come la vita cristiana non sia un
insieme di norme, ma la risposta all'invito di Dio alla
felicità. Questo è vero per le migliaia di persone che vengono
aiutate, ma anche per i tanti volontari che, con il loro
servizio testimoniano che fare il bene ci fa stare bene".
Alla festa hanno partecipato numerosi senza fissa dimora,
alcuni dei quali usciti dalla strada grazie al sostegno della
comunità, gli anziani, le persone con disabilità, i 'nuovi
italiani' oggi integrati nel nostro Paese, i rifugiati venuti
con i corridoi umanitari fino ai profughi ucraini.
Gli oltre mille volontari di Sant'Egidio a Genova sono
impegnati ogni giorno a sostegno delle persone fragili, hanno
aperto in questi mesi fronti importanti: dal supporto alla
popolazione ucraina con l'invio di tre tir di aiuti,
all'accoglienza di profughi da diverse zone di guerra, fino al
supporto scolastico ed educativo a centinaia di bambini e
ragazzi in condizione di povertà educativa.
"Ogni anno la comunità cresce, quest'anno sentiamo in
particolare la responsabilità della pace e vogliamo lavorare per
costruirla e preservarla ogni giorno nella solidarietà
internazionale e in quella verso le persone fragili della nostra
città", rimarca il rappresentante di Sant'Egidio in Liguria
Andrea Chiappori.
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