"Lei è indubbiamente il più
autorevole musicista italiano nel mondo", "le sto chiedendo di
prendere in mano assieme a me la direzione artistica del
Festival di Sanremo". È il senso della lettera aperta che Morgan
indirizza al maestro Riccardo Muti dal magazine mowmag.com. "Non
si spaventi, non si stranisca la prego. Se invece ha avuto una
reazione piacevole ed è aperto a queste ipotesi può anche
smettere di leggere, fare una telefonata al nostro amico in
comune (Vittorio Sgarbi, ndr), del quale poche righe qui sotto
parlo dicendole che anche lui sarebbe della partita", continua
il cantautore.
Nel mirino di Morgan, che apre la lettera con una lunga
riflessione sulla crisi della cultura e della qualità, "la
deriva della canzone nella musica leggera, la volgarizzazione
del commercio da parte della televisione e in particolar modo
del Festival di Sanremo. Unitamente alla globale paura generata
dalla cultura della cancellazione, la cancel culture, che gli
organi di informazione, i social network hanno somministrato
irresponsabilmente negli ultimi anni. È stato un effetto
paralisi, un effetto soporifero, che ha anestetizzato gli
italiani, compresi gli artisti".
"Ciò che ora va fatto è riconnettere i valori che sono stati
totalmente distrutti e riportarli in scena. Ciò significa
affidarsi a chi è competente in materia ed è necessaria la sua
voce", dice ancora rivolto a Muti. "Lei che è un educatore -
continua Morgan - lei è un direttore, lei è un didatta, lei che
insegna, conduce le persone alla nobiltà e all'accrescimento
dello spirito attraverso la musica, la prego intervenga. Si
tratta solo di dare la sua disponibilità per non più di 3-4 mesi
e restituire ad una nazione la dignità che merita, facendo uno
spettacolo pubblico che abbia l'obiettivo di riportare dignità a
mostrare come la chiave del vero successo individuale
dell'essere umano è l'impegno artistico. Serio".
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