Sit-in davanti alla prefettura di
Genova questo pomeriggio alle 18:30 per protestare contro la
riforma del Codice della Strada voluta dal Mit, attualmente in
discussione al Parlamento. In piazza si riuniranno associazioni
e movimenti che si occupano di ciclismo urbano e micromobilità.
"La protesta - si legge nella nota delle 27 realtà cittadine,
non trascurerà chi difende i diritti dei pedoni e dei disabili,
come Famiglie Senz'auto, Genova Cammina, e Genova Solving for
All. Inoltre, il mondo dello sport sarà rappresentato dalla
Federazione ciclistica italiana - Cr Ligure e Monte Gazzo
outdoor. Infine, parteciperanno i comitati di cittadini che si
adoperano per la vivibilità dei loro quartieri", tra cui alcuni
comitati.
"Queste 27 realtà si oppongono fermamente alla riforma che
viene proposta 'per salvare vite in strada', ma nella sostanza
prefigura il persistere della strage - scrive in una nota Romolo
Solari, presidente di Fiab Genova-. La riforma limita
pesantemente l'autonomia di azione delle amministrazioni
comunali, attacca e depotenzia ztl, aree pedonali, sosta
regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Tali
misure allontanano gli obiettivi del Piano sicurezza stradale
2030, dei quali il primo fra tutti è la riduzione del 50% del
numero di decessi. In un Paese dove si contano 3.159 morti e
223.475 feriti all'anno non ci possiamo permettere di mancare
questo obbiettivo".
"Non è possibile nel 2024 morire attraversando una strada e
ancor più accettarlo e ancor più mettere in modifica il codice
della strada per peggiorare la situazione a fronte di un
obiettivo europeo, il 2030, in cui dobbiamo dimezzare i morti -
conclude Alessandra Repetto, fondatrice di #genovaciclabile -.
Invece, tra le 7 nazioni europee su 30 peggiori nel 2023 per
numero di morti ogni milione di abitanti, il nostro ministro ha
deciso di ambire al podio".
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