Il giudice per l'udienza
preliminare di Genova Carla Pastorini ha archiviato il
procedimento a carico di due agenti e una dottoressa della
Salute mentale indagati nell'inchiesta sulle presunte omissioni
e carenze nella gestione di Alberto Scagni. L'uomo, 43 anni, il
primo maggio 2022 aveva ucciso la sorella Alice sotto casa a
Genova Quinto. L'indagine era partita dopo le denunce dei
genitori di Alice e Alberto, assistiti dall'avvocato Fabio
Anselmo. Secondo Antonella Zarri e Graziano Scagni, la
dottoressa aveva perso tempo nella presa in carico del figlio
dopo che loro si erano rivolti alla Asl3. Gli agenti, sempre
secondo i genitori, il Primo maggio non fecero nulla nonostante
sette ore prima del delitto avessero chiamato in centrale
operativa per dire che il figlio li aveva minacciati di
ucciderli e di fare del male ad Alice. Alberto per l'omicidio è
stato condannato a 24 anni e mezzo ed è stato dichiarato
seminfermo di mente. Il 16 aprile inizierà il processo di
appello. La procura aveva chiesto l'archiviazione per il
procedimento a carico dei poliziotti (difesi dagli avvocati
Pietro Bogliolo e Rachele De Stefanis) e della dottoressa
(assistita dall'avvocato Andrea Sciello). Secondo il pm Paola
Crispo avrebbero agito tutti correttamente e secondo le
procedure previste. Quando i genitori chiamarono la centrale
operativa, secondo il pm, non c'era un pericolo concreto e gli
agenti non potevano sapere della pericolosità di Alberto perché
non c'era stata alcuna denuncia prima.
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