"Ricordiamo un evento di
straordinario valore, la riconquista della democrazia,
nell'aprile del 1945 arriva a compimento la lotta di liberazione
dal nazifascismo iniziata nel 1943, un anno particolare, in cui
chi lavora nelle grandi fabbriche e nelle campagne italiane
sciopera per le condizioni materiali negative del lavoro e del
reddito non sufficiente a vivere dignitosamente, ma sciopera
anche perché vuole la libertà". Così Sergio Cofferati oratore
ufficiale per il 79/mo anniversario dalla Liberazione a Genova
ricorda il valore degli scioperi antifascisti durante la Seconda
Guerra Mondiale.
"Quegli scioperi così come quelli del 1944 produrranno una
reazione violentissima da parte dei nazifascisti, che avevano
capito benissimo gli obiettivi della protesta. - evidenzia
Cofferati - Cominciò la deportazione degli operai e dei tecnici,
a Genova 1.488 lavoratori vennero catturati e trasferiti nei
campi di sterminio tedeschi. Nello stesso tempo venivano
deportati migliaia e migliaia di ebrei nei campi di sterminio da
parte dell'azione distruttiva dei nazisti e dei fascisti".
Cofferati invita i giovani presenti in piazza a "battersi per
la democrazia" ricordando "'l'aiuto all'Italia concesso allora
da altre democrazie del mondo, anche di Paesi lontani fu
determinante per ottenere la nostra democrazia, tra Toscana ed
Emilia troverete le lapidi che ricordano i militari canadesi,
indiani e neozelandesi morti in Italia, senza dimenticare i
soldati polacchi uccisi per entrare a Bologna".
Conclude leggendo 'Accento sulla A', la filastrocca che
Gianni Rodari dedicò alla partigiana Luciana Romoli, detta Luce,
che a 8 anni difese una compagna di scuola ebrea dalle minacce
della maestra fascista, gesto che le costò l'espulsione da tutte
le scuole del Regno d'Italia. La filastrocca racconta di una
ragazza arrestata per aver scritto su un muro 'vogliamo pace e
liberta', senza l'accento dimenticato. "Cari giovani, non è più
il tempo di Luce e delle sue compagne partigiane, ma non è più
nemmeno il mio tempo, - sostiene Cofferati - mettete voi
l'accento sulla parola libertà, correggete voi gli errori della
mia generazione affinché pace e libertà siano il fondamento
dello stare insieme, non dimenticate storie come quella di Luce,
continuate a coltivare e costruire la democrazia, perché è
l'insegnamento più grande del passaggio di testimone, viva il 25
aprile".
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