Neppure dieci giorni dopo la grande
manifestazione dell'11 maggio i comitati tornano in piazza per
dire no "ai progetti calati dall'alto". Davanti alla sede del
Comune di Genova, in occasione dello svolgimento della seduta
del consiglio comunale, è in scena la protesta dei cittadini di
Staglieno contrari alla costruzione di un secondo forno
crematorio. A promuovere il presidio, la Rete Genovese, che
supporta i residenti della Val Bisagno. La scorsa settimana, in
sordina, i lavori per l'impianto di cremazione sono stati
avviati nonostante un ricorso pendente al Tar Liguria.
"L'impianto non serve alla città ma genererà enormi profitti -
dicono i manifestanti - non si tratta di un servizio ma di una
speculazione, a discapito della salute dei cittadini". Contro la
costruzione del crematorio è stato presentato anche un ordine
del giorno straordinario firmato da Cristina Lodi (Misto) e
sottoscritto da tutta la minoranza in sala rossa. Il documento
non passerà oggi in discussione poiché la maggioranza ha chiesto
una modifica all'impegnativa e quindi si cercherà di limare il
testo per riproporlo martedì prossimo in consiglio. Il forno
crematorio bis, aggiuntivo rispetto a quello esistente gestito
da Socrem, sarà realizzato in project financing. Secondo il
Comune l'impianto sarà tecnologicamente avanzato e senza impatto
sull'ambiente. I comitati potrebbero chiedere un incontro con i
capigruppo, incontro che si terrà alla fine della seduta di
consiglio.
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