"La Regione Liguria è in una situazione straordinaria, per me può anche starci fino a fine mandato, abbiamo tutti i requisiti e le carte in regola per rimanere fino a fine mandato, salvo un'indicazione diversa da parte del presidente Toti". Lo dichiara il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana in una conferenza stampa a margine del Consiglio regionale sulla mozione di sfiducia dell'opposizione contro il presidente Giovanni Toti. "Dal punto di vista amministrativo abbiamo le carte in regola per poter continuare", ribadisce". E a chi chiede: "Vi sentite appesi all'esito delle elezioni europee? replica "I salami sono appesi".
"Nessuno detta l'agenda a nessuno, non arrivano in Regione i fax da Ameglia, così come non arrivano da altre parti. Si continua a lavorare nell'attesa e nella speranza che Toti possa tornare il prima possibile a ricoprire il ruolo. Le scelte strategiche le decidiamo autonomamente in Giunta, comunque le indicazioni del presidente Toti sulle partite più importanti le conosciamo". Lo dichiara il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana in una conferenza stampa a margine del Consiglio regionale sulla mozione di sfiducia dell'opposizione contro il presidente Giovanni Toti. "Siamo in una situazione straordinaria, non lo neghiamo, - commenta Piana - però non facciamo un romanzo di una faccenda che considero del tutto normale. L'assessore Giacomo Giampedrone abita a poche centinaia di metri dal presidente Toti, si conoscono da lunga data, trovo normale che sia stato lui a incontrarlo per avere una serie di disposizioni".
"Non vorremmo che oggi la minoranza sfruttasse le indagini per poter fare un colpo di mano e andare subito al voto, la minoranza ha presentato una mozione di sfiducia contro il presidente Giovanni Toti in base al risultato politico degli ultimi nove anni, come mai non l'ha presentata prima? Sono stati distratti? Non credo". Lo ha detto il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana in una conferenza stampa a margine del Consiglio regionale sulla mozione di sfiducia dell'opposizione contro il presidente Giovanni Toti. "Non vorrei che qualcuno trasformasse l'aula legislativa in un campo di battaglia - commenta Piana - al per attribuirsi i gradi per fare il candidato presidente del centrosinistra. È una mia ipotesi". "L'opposizione ha presentato una mozione di sfiducia contro Toti ribadendo a più riprese come sia un atto politico a seguito del fallimento, a dir loro, dei nove anni di amministrazione del centrodestra in Liguria, viene da domandarsi fin da subito, perché in questi nove anni non la abbiano presentata prima? Noi ribadiamo piena fiducia al presidente Toti portando avanti il cronoprogramma che ci eravamo dati nei mesi scorsi - conclude -, non è un caso che venerdì scorso la Giunta abbia portato trentaquattro delibere nell'interesse del territorio".
La lettera di Toti
"Con una miopia politica con rari precedenti, oggi, con questa mozione di sfiducia, le opposizioni tentano una spallata politica che non solo non riuscirà nei numeri, ma conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, tutta la propria inadeguatezza a guidare questa regione. Dopo un decennio di costanti sconfitte, politiche ed elettorali, la stessa classe dirigente della sinistra che ha saputo deludere i cittadini più di ogni altra, in una Regione dove fortissime erano le sue tradizioni, oggi intravede, grazie a una inchiesta della magistratura, la possibilità di recuperare un po' del terreno perduto". Parte all'attacco la lettera che il governatore della Liguria Giovanni Toti ha fatto arrivare in Consiglio regionale nel giorno in cui l'opposizione presenta alla discussione la sua mozione di sfiducia. Una lunga lettera letta "orgogliosamente" dal capogruppo della Lista Toti Alessandro Bozzano. "E lo fa - prosegue la lettera - sfruttando l'eco di una inchiesta che al momento è solo tale, senza rinvii a giudizio e tanto meno condanne. Infatti, non diremo una parola su questa - prosegue -, neppure quello che potrei dire, imitando le opposizioni, sulle ombre lunghe che riguardano il Pd. Una mozione presentata di fretta, non sia mai che tutto si sgonfi. E qui sta il primo sintomo di debolezza politica. Perché nella vostra mozione non c'è nulla di politico, anzi, c'è il contrario. C'è una politica che anziché difendere le proprie prerogative, autonome e parallele a quelle degli altri poteri dello Stato, se ne fa megafono o ruota di scorta, nella speranza di raccogliere qualche briciola. Che delusione, per gli eredi di una tradizione che della centralità della politica aveva fatto la propria stella polare, ritrovarsi oggi a balbettare e ripetere quanto letto sui giornali circa un'inchiesta ancora tutta da verificare. Ci saremmo aspettati, anche da parte vostra, una orgogliosa volontà di portare avanti un mandato popolare che pure anche voi per sedere qui avete ricevuto - prosegue -. Ha purtroppo prevalso la volontà di screditare il vostro ruolo e quello del Consiglio di cui fate parte, chiamato da voi a un dibattito pregiudiziale che anticipa le stesse rilevanze istruttorie. Avete deciso di continuare sulla strada di una politica con la P minuscola, subalterna, pur di approfittare di questo presunto momento di debolezza, cercando di raggiungere un obiettivo che non ritenete raggiungibile con le vostre capacità e la vostra credibilità".
"Non vi preoccupate - prosegue la lettera di Toti - anche oggi, come facciamo ormai da nove anni, siamo qui per rimediare alle vostre incapacità, oggi più palesi che mai, di confrontarvi sui temi e sui progetti, non sui pregiudizi. E anche oggi vi dimostreremo che siamo in grado di assumerci, davanti agli elettori, le responsabilità che voi non siete stati in grado di fare proprie, e ci assumeremo le nostre responsabilità grazie all'impegno di questa maggioranza, della giunta e in particolare del presidente ad interim Alessandro Piana a cui va la mia grande riconoscenza per come sta portando avanti con grande impegno il grande lavoro iniziato insieme tanti anni fa". "Oggi - afferma Toti - con la vostra mozione arruffata e confusa, che mette tutto insieme, anche questo odio si comprende meglio: voi non odiate le opere e i progetti in quanto tali, voi li odiate in quanto unità di misura della vostra incapacità, passata e presente. Odiate quello che ricorda, e soprattutto ricorda agli elettori, la vostra mediocrità e inconcludenza. Odiate ciò che testimonia la vostra incapacità di scegliere e agire - conclude -. Odiate cioè tutto ciò che richiama la vostra incapacità, che distingue la vostra impreparazione al Governo da chi invece sa assumersi questa responsabilità".
"Voi volete distruggere il modello Liguria che in questi anni, con la orgogliosa reazione al crollo del Morandi, è stato costruito. Anzi, volete che qualcos'altro lo distrugga per voi, mentre voi fate il tifo dagli spalti, senza neppure il coraggio di scendere in campo". Questo il passaggio finale della lettera che il governatore ai domiciliari Giovanni Toti ha fatto arrivare in Consiglio regionale della Liguria nel giorno della discussione sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dall'opposizione. "Ve lo dico ora e per il futuro, non esistono carte bollate di un Tribunale che possano surrogare la vostra insipienza e il vostro opportunismo. Cari amici delle opposizioni, oggi non solo perderete nel voto di questa mozione, ma ancor prima avete perso il senso del vostro ruolo e credendo di sottolineare una nostra debolezza non vi siete resi conto di aver mostrato invece tutta la vostra - conclude -. Per questo - conclude -, oltre la mozione, continuerete a perdere anche le elezioni".
I partiti di opposizione
Sansa, 'modo di ragionare di Toti per la Liguria è sovversivo'
"Provo pena più che odio verso Toti, qui non discutiamo di lui, ma di una cosa molto più grande che riguarda il nostro Paese, non solo la Liguria e nemmeno Genova. Toti da accusato si è fatto vittima e poi martire, ora persino giudice, l'accusato di corruzione e falso si fa persino giudice, 'le regole fanno male': è questo il messaggio, le scorciatoie, la corruzione, gli intrallazzi persino con la mafia fanno migliore la Liguria, un modo di ragionare sovversivo". Lo dichiara il capogruppo Ferruccio Sansa (Lista Sansa) nella seduta del Consiglio regionale della Liguria con all'ordine del giorno la mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Giovanni Toti agli arresti domiciliati dal 7 maggio scorso. "E' molto più di un atto di sfiducia a Toti e al totismo, non c'entrano la destra e la sinistra. Dobbiamo pensare alla Liguria - continua Sansa rivolgendosi ai banchi della maggioranza e dell'opposizione - e non ai nostri schieramenti. Dobbiamo dire che da parte stiamo, chiamarsi fuori non è possibile".
Capogruppo M5S, 'interesse pubblico in Liguria è venuto meno'
"In questi anni in Liguria sono state portate avanti e fatte delle scelte che per noi sono sempre state inaccettabili e ultimamente totalmente fuori luogo. L'interesse pubblico è venuto meno. Anzi, non esiste proprio quando ci si accorda per fare campagna elettorale sui maxischermi a seguito di aperture di supermercati". Così il capogruppo del M5S Fabio Tosi interviene in aula nella seduta del Consiglio regionale della Liguria con all'ordine del giorno la mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Giovanni Toti agli arresti domiciliati dal 7 maggio scorso. "Questa semmai la possiamo definire 'interesse di lista civica'. - continua il capogruppo M5S - Interesse di parte e nemmeno di partito, visto il peso politico a livello nazionale conseguito nelle ultime elezioni pari a un prefisso telefonico". "La mozione di sfiducia a un Presidente di Regione è il massimo atto politico che la minoranza consiliare può presentare e discutere all'interno di un'assemblea legislativa", ricorda Tosi denunciando che "a causa del centrodestra la Liguria versa in una situazione imbarazzante e grave provocando un danno d'immagine alla nostra amata Regione". "Fate un favore alla Liguria. Dimettetevi. Fate un favore a voi stessi: chiedete ai cittadini se vi vogliono ancora lì per un altro mandato, alla guida dell'ente. Magari sì. Ma mettevi in gioco e dimostrate di non temere le urne", sollecita.
Capogruppo Pd, dimissioni di Toti sono atto politico necessario
"Le dimissioni di Toti sono un atto politico necessario, l'inchiesta che ha colpito la Liguria decapitando la capacità amministrativa della Regione Liguria e del porto di Genova, ha dimostrato il fallimento politico e gestionale di cui il centrodestra è protagonista, una degenerazione politica e di etica pubblica che ha espropriato la democrazia". Lo denuncia il capogruppo del Partito Democratico Luca Garibaldi prendendo la parola all'inizio del Consiglio regionale della Liguria con all'ordine del giorno la mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Giovanni Toti agli arresti domiciliari dal 7 maggio scorso. "Il centrodestra non è stato in grado di reggere alcuna scelta con Toti e neppure senza Toti lo sarà, ha fallito politicamente in ogni aspetto della questione pubblica - attacca Garibaldi - costruendo una narrazione secondo cui 'va tutto bene', una 'bolla di inclusi' fatta di rapporti malati con l'impresa e di rapporti corporativi".
Capogruppo Linea Condivisa, 'sfiducia è atto di responsabilità'
"In un contesto in cui la voce del presidente Toti, attualmente agli arresti domiciliari, si fa sentire tramite una lettera in cui difende la sua posizione, emerge una totale mancanza di visione politica. La mozione di sfiducia non è una mancanza di garantismo, ma piuttosto un atto necessario di responsabilità verso le istituzioni e verso le cittadine e i cittadini". Così Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale, dopo il suo intervento per illustrare la sua posizione rispetto alla mozione di sfiducia discussa stamani in consiglio regionale. "Ribadiamo il ruolo fondamentale della magistratura nel garantire l'integrità del processo, ma dobbiamo essere realisti: arriverà un momento in cui sarà necessario un serio esame politico della situazione, e saranno gli stessi presenti in quest'aula a dover prendere decisioni cruciali - ha detto Pastorino -. Il modello politico attuale, incentrato su una figura dominante come Toti, con deleghe che spaziano dal bilancio alla cultura e alla sanità, si rivela ora nella sua fragilità. Il presidente è coinvolto in vicende giudiziarie che ne impediscono l'efficace guida amministrativa e politica. È importante sottolineare - prosegue Pastorino - che sia a livello regionale che comunale le disparità erano emerse da tempo: mentre ad alcuni, come Spinelli, venivano concessi spazi, ad altri attori della logistica venivano invece negati." "Dal punto di vista sanitario, la situazione continua a essere drammatica: la Corte dei Conti boccia la sanità ligure senza sconti. Le criticità vanno dal disavanzo record (peggiore solo al Molise) alle infinite liste d'attesa, dalle strutture fatiscenti ai favori verso le strutture private. La maggioranza si definisce sempre come 'quelli del fare', ma chi ha effettivamente realizzato qualcosa di tangibile in questi 9 anni alla guida della nostra regione? Progetti come il nodo ferroviario di Genova o la Gronda (a cui siamo contrari) sono costellati di ritardi, inaugurazioni a favor di camera e promesse infrante. È giunto poi il momento di porre fine a sprechi e inefficienze, come nel caso di Alisa, che spende decine di milioni di euro in consulenze senza alcun reale beneficio per la comunità".
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