Giorgia ha 29 anni e dal 2019 guida
i bus di Amt dove è femminile il 13% di forza lavoro
dell'azienda genovese di trasporto urbano, poi ci sono Sara che
è passata dal guidare le ralle alla movimentazione dei rotabili
al terminal Messina, in porto, a Caterina che da 28 anni è
autista all'Amiu, Luciana che si occupa di cantieri in
Autostrada, Serena macchinista degli intercity per Fs. Le loro
storie hanno introdotto il convegno "Salute e sicurezza nei
trasporti, una questione di pari opportunità", organizzato da
Uiltrasporti a Genova.
Un momento di confronto su un comparto che spesso si immagina
principalmente maschile ma che vede un grande numero di donne
impegnate in settori come quelli legati ai multiservizi e alle
pulizie, che sono strettamente connessi alla guida. "Noi
dobbiamo occuparci anche di quelle che sono le loro situazioni e
le infrastrutture che devono essere presenti in ogni azienda che
prevede personale femminile - spiega Giovanna Fadda, del
coordinamento pari opportunità della Uiltrasporti Liguria -
parliamo di spogliatoi ma anche di bagni pubblici nell'area
metropolitana, in quanto le autiste dei bus, le donne che
guidano i furgoni, le camioniste, si sono trovate in grande
difficoltà durante la pandemia".
Per quanto riguarda il rischio in strada e gli incidenti in
itinere Inail, negli ultimi 6 anni stima un'incidenza del 17%
per le donne e del 15% uomini, anche perché le donne si
spostano di più per mantenere un equilibrio tra il lavoro e la
famiglia. "Aver abbandonato per il momento il Family Act trovo
che sia un qualcosa che deve essere assolutamente recuperato -
sottolinea Francesca Baiocchi, segretario nazionale Uiltrasporti
- bisogna estendere il congedo parentale dai 12 ai 14 anni, che
è un elemento importante e utilissimo specialmente per le donne
che lavorano nei trasporti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA