Il centrodestra - che si conferma maggioranza in Basilicata - non sfonda a Potenza, dove, per scegliere il candidato sindaco, un po' a sorpresa, ci sarà il ballottaggio tra Francesco Fanelli (Lega) e Vincenzo Telesca (centrosinistra), che chiederà il sostegno degli altri due candidati del campo progressista, Pierluigi Smaldone (Potenza Ritorna con il M5S) e Francesco Giuzio (Basilicata possibile) per sovvertire un pronostico che sembrava piuttosto chiuso e che invece ora è apertissimo. Come da tradizione delle Comunali potentine, lo spoglio è andato avanti in maniera molto lenta: a cinque ore dall'inizio, era ufficiale il dato di sole otto sezioni su 77. Forte dal netto successo alle Regionali del 21 e 22 aprile, con il riconfermato governatore Vito Bardi (Forza Italia), nel capoluogo, il centrodestra, nonostante il passo indietro dell'uscente Mario Guarente (Lega) a pochi giorni dalla presentazione delle candidature, puntava su una vittoria già al primo turno. E, invece, in attesa della prima riunione del Consiglio regionale appena eletto, in programma giovedì 13 giugno, il ballottaggio potentino e il risultato certamente deludente del candidato sindaco della coalizione potrebbero rallentare la definizione della nuova giunta lucana.
Per Potenza, un exit pool ufficializzato a pochi minuti dalla chiusura dei seggi, sembrava spianare la strada a Fanelli (vicepresidente uscente della Giunta lucana, ma non rieletto in Consiglio regionale), dato tra il 47,5 e il 51,5%. Invece, la prima proiezione e i primi dati reali hanno chiaramente fornito l'indicazione che il dirigente della Lega (sostenuto da sette liste, con all'interno diversi esponenti anche di Azione e Italia Viva, come successo per Bardi) non sarebbe riuscito a superare il 50%, attestandosi intorno al 42-43%: numeri molto distanti dal circa 60% ottenuto dal centrodestra a Potenza alle Regionali di aprile, dove, però, non era previsto il voto disgiunto. Molto positivo, invece, il primo turno di Telesca (sostenuto da cinque liste e dalla maggioranza del Pd, ma senza il simbolo dei dem), che potrebbe chiudere anche sopra il 30%: è evidente che, se il centrosinistra si dovesse compattare, il consigliere comunale uscente avrebbe buone chance di vittoria. Decisive, per il ballottaggio, saranno quindi le decisioni di Smaldone (intorno al 15%) e Giuzio (intorno all'8%). Non significativo il risultato della quinta candidata alla poltrona di sindaco, Maria Grazia Marino (Forza del Popolo), sotto l'un per cento.
Quello di Potenza - l'unico dei 52 Comuni lucani dove si è votato con il sistema del doppio turno - è il segnale politico più rilevante che arriva dalle amministrative in Basilicata. Negli altri 51, si è trattato soprattutto di confronti tra candidati "civici" con l'appoggio dei partiti non sempre chiaro ed evidente. Le vittorie, tuttavia, più importanti sono state quelle di Giuseppe Mecca ad Avigliano, Francesco Mollica a Venosa, di Cesare Albanese a Maratea e di Pasquale Cariello a Scanzano Jonico. Alle Europee, invece, con il 25,5% Fratelli d'Italia si è confermato primo partito, ottenendo il suo miglior risultato nella storia politica lucana. Poi il Pd con il 23,1% e il M5S con il 12,7%, in crescita rispetto al 13,8% e al 7,6% delle Regionali di aprile. I pentastellati, però, perdono quasi dieci punti rispetto alle Politiche 2022, quando, in Basilicata, raggiunsero il 22,5%. Rispetto alle Regionali di aprile, hanno perso voti Forza Italia (dal 13 all'8,9%) e la Lega (dal 7,8 al 5,4%). Eccellente il risultato lucano di Azione, che spinto dal candidato Marcello Pittella, ha raggiunto il 9,2%, ma l'ex presidente della Regione e attuale consigliere regionale non sarà eletto in Europarlamento per il mancato superamento della soglia del 4% a livello nazionale. Nessun lucano andrà quindi all'Europarlamento.
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