"Con rammarico" Greenpeace comunica
di aver rinunciato alla sosta il 2 luglio nel porto di Savona
della sua nave rompighiaccio Arctic Sunrise annunciata
nell'ambito della spedizione 'C'è di mezzo il mare' per la
tutela del Mediterraneo. La decisione deriva "dal numero e dalla
tipologia di vincoli imposti alla sosta in porto che impediscono
una ragionevole fruibilità della nave di Greenpeace da parte
della cittadinanza".
"Tali limitazioni - si legge nella nota di Greenpeace -
conducevano l'Arctic Sunrise in una posizione sostanzialmente
invisibile alla città, con gravi limitazioni di accesso: un
"numero chiuso" di visitatori che, tra l'altro, avrebbe potuto
potenzialmente causare, per il conseguente affollamento, proprio
quei problemi di sicurezza che si intendevano prevenire.
Greenpeace comprende le esigenze di garantire la pubblica
sicurezza ma non intende essere complice di limitazioni
strumentali degli spazi di democrazia - ha detto Alessandro
Giannì, responsabile delle campagne di Greenpeace Italia -. In
particolare, la pretesa di avere un elenco dei nominativi dei
rappresentanti dei comitati invitati a bordo della nave per
l'evento contro il rigassificatore, si configura a nostro avviso
come una vera e propria schedatura del dissenso sociale".
Greenpeace "avrebbe voluto accogliere i savonesi e i comitati
che si stanno impegnando contro la follia che sta trasformando
il Santuario dei cetacei nel Santuario dei rigassificatori. Per
continuare a sostenere questa lotta - prosegue la nota - ,
Greenpeace sarà presente alla manifestazione organizzata dal
coordinamento dei comitati No Rigassificatore, il 2 luglio alle
18:00 in piazza Sisto IV. L'iniziativa sarà un'importante
occasione per ribadire ancora una volta la contrarietà
all'installazione della ex Golar Tundra nella rada di Vado
Ligure: un pericolo incombente di fronte alle spiagge bandiera
blu ai margini dell'Area Marina Protetta di Bergeggi e nel cuore
del Santuario dei cetacei, un'area di cruciale importanza per la
sopravvivenza di balene e delfini del Mar Mediterraneo già
gravemente minacciata dall'impatto delle attività antropiche".
Secondo Greenpeace "è evidente che nel nostro Paese si
respira una brutta aria per chi denuncia apertamente gli
interessi dell'industria dell'oil&gas, come dimostra il
contenuto del cosiddetto Decreto sicurezza: anche di questo
parla il dossier 'Diritto, non crimine. Per la giustizia
sociale, ambientale e climatica' realizzato dalla Rete In Difesa
Di cui Greenpeace aderisce, e da Osservatorio Repressione che
sarà presentato il 4 luglio nel porto di Genova, a bordo
dell'Arctic Sunrise.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA