Un'ora di incontro al massimo e
sotto la supervisione di un militare della guardia di finanza.
Dopo oltre due mesi passati agli arresti domiciliari,
l'imprenditore Aldo Spinelli potrà incontrare il figlio Roberto,
anche lui indagato nella maxi inchiesta che ha portato ai
domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
Il via libera del giudice Paola Faggioni è arrivato dopo la
decisione del tribunale del Riesame di rigettare l'istanza di
revoca della misura cautelare. I giudici hanno spiegato che
l'anziano deve stare ancora ai domiciliari per il pericolo di
reiterazione del reato ma che non c'è più il rischio di
inquinare le prove. Giorno e ora devono ancora essere stabilite.
Da stabilire anche le date degli incontri chiesti da Toti: a
poterlo vedere saranno il ministro Matteo Salvini, la deputata
Ilaria Cavo, l'assessore regionale Marco Scajola, il leader di
Noi moderati Maurizio Lupi e Giuseppe Bicchielli oltre all'ex
sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco.
Nel frattempo, dalle carte dell'inchiesta, emerge come il
figlio dell'imprenditore avesse offerto all'ex procuratore capo
Francesco Cozzi (quando era già in pensione) una consulenza da
160 mila euro in due anni. "Ho declinato questa proposta - ha
spiegato lo scorso 10 giugno quando è stato interrogato come
persona informata dei fatti - perché la trovavo in contrasto con
la mia indipendenza e professionalità, non volevo essere al
servizio di nessuno". Cozzi realizzò poi una consulenza da 15
mila euro dopo essersi iscritto all'albo degli avvocati. Gli
argomenti erano un presunto 'complotto' nei confronti della
società Spinelli per favorire altri operatori portuali e la
clausola inserita dall'Autorità portuale per rinnovare la
concessione del terminalista. Questa clausola prevedeva la
possibilità, in caso di cambiamenti strutturali nel terminal, di
revoca della concessione.
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