"Il centrodestra ligure impegnato
in un patetico vittimismo evita di parlare del fallimento
politico nella gestione della sanità pubblica. Il dato parziale
è di 230 milioni di euro di disavanzo che rischiano di tradursi
in taglio dei servizi ai cittadini, maggiori spese private per
le famiglie e ulteriori tasse per rientrare del buco. Un quadro
drammatico, colpevolmente omesso durante la discussione sul
bilancio in consiglio regionale". Lo denuncia in una nota Davide
Natale, segretario ligure e consigliere regionale del Partito
Democratico.
"Sono anni che lanciamo l'allarme insieme al mondo sindacale,
delle associazioni e dei tanti cittadini che subiscono i
disservizi - sottolinea Natale -. Ora siamo arrivati al punto
che i direttori generali delle nostre Asl temono ulteriori tagli
per colmare le spese eccedenti, che già non bastano a garantire
un servizio adeguato alla richiesta come dimostrano le infinite
liste d'attesa. La Liguria rischia di vedersi congelati
investimenti e assunzioni. In un sistema che oggi si regge
soprattutto sull'abnegazione di medici, infermieri, tecnici e
oss che lavorano sotto organico, con turni massacranti e in
strutture carenti".
"Il dato grave è che non sarebbe neanche questa l'ultima
eredità di Toti e dei suoi alleati, che in dieci anni hanno
vissuto di slogan a cui non sono mai conseguiti fatti e il cui
massimo colpo di genio è stato creare un inutile carrozzone da
Prima Repubblica come Alisa - conclude Natale -. Se parliamo di
nuovi ospedali c'è da mettersi le mani nei capelli. Faccio solo
un esempio: il Felettino della Spezia, il cui inizio dei lavori
è slittato nuovamente a data da destinarsi. Se l'Asl 5 ha un
disavanzo parziale di 4.7 milioni di euro a metà anno, come
potrà mai far fronte al canone da 15 milioni di euro annui per
25 anni previsto dal partenariato pubblico-privato?"
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