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Minacce tra tifosi a Genova, murales De Andrè imbrattato

Minacce tra tifosi a Genova, murales De Andrè imbrattato

Digos indaga. Doriani: "Prendiamo distanze da vile gesto"

GENOVA, 20 settembre 2024, 19:07

Redazione ANSA

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Mentre si avvicina il derby di Coppa Italia tra Genoa e Sampdoria in programma mercoledì prossimo, sale la tensione tra gruppi di ultrà delle due squadre. La Digos ha avviato indagini dopo che la scorsa notte due bande con alcune persone armate di bastoni e travisate con i caschi da motociclista si sono sistemate in strada in due zone diverse della città: i genoani vicino alla stazione Brignole e i sampdoriani nei pressi dello stadio. Hanno gridato cori e acceso fumogeni. Le chiamate allarmate di cittadini hanno fatto scattare un cordone di sicurezza di agenti in tenuta anti sommossa che ha evitato possibili spostamenti dei gruppi ed eventuali contatti.
    Qualcuno ha poi vandalizzato alcuni murales genoani allo stadio Ferraris. In un comunicato diffuso sui social, i gruppi di tifosi organizzati della Sampdoria della Gradinata Sud hanno preso le distanze dalla azione contro i ritratti di Fabrizio de André e Gianluca Signorini. "Non c'è giustificazione, non c'è dignità né onore, non c'è niente nel gesto di qualche decerebrato che ieri notte ha imbrattato dei murales della Nord, soprattutto quelli dedicati alle persone scomparse. Prendiamo le distanze da questo vile gesto" scrivono i tifosi della Gradinata Sud.

   "Attive indagini in corso della Digos per i fatti di ieri sera, quando due contrapposti gruppi di tifosi, da un lato genoani, attestati in piazza delle Americhe e, dall'altro, doriani avanzati fino a Piazza Carlo Forte, si sono sfidati a distanza. Il servizio di prevenzione e presidio delle aree sensibili, previsto con reparti inquadrati e territoriali, ha scongiurato manovre di avvicinamento. I due gruppi, verso le ore 01.00, defluivano alla spicciolata". Lo spiega la Digos in una nota dopo le tensioni tra tifosi di Sampdoria e Genoa mentre il derby di Coppa Italia di mercoledì si avvicina. Sono "in corso l'analisi delle immagini della videosorveglianza cittadina e del copioso materiale raccolto dalla Polizia Scientifica per addivenire alle identificazioni del caso in ordine al travisamento, alla detenzione di armi improprie e al grave imbrattamento perpetrato allo stadio, per l'attribuzione delle singole responsabilità. All'esito, l'avvio in via d'urgenza delle istruttorie per l'emissione dei conseguenti daspo" dice ancora la Digos. Ad oggi "sono 144 i tifosi locali, tra genoani e doriani, gravati da daspo, 23 emessi dopo i noti fatti del 5 maggio. Tra questi anche i provvedimenti c.d. "fuori contesto", per fatti non accaduti allo stadio, che colpiscono soggetti già daspati, successivamente deferiti all'autorità giudiziaria per il reato di porto di armi od oggetti atti ad offendere. I provvedimenti prevedono il divieto di accesso agli impianti sportivi in tutto il territorio nazionale e dell'Unione europea, compresi i centri sportivi ove le società sportive si allenano, nonché gli altri luoghi che abitualmente sono interessati dal transito dei tifosi, prima, durante e dopo l'incontro di calcio" dice ancora la Digos. La durata può essere da 1 a 10 anni e la sanzione per la violazione è la reclusione da 1 a 3 anni e la multa da 10.000 a 40.000 euro, nonché l'arresto facoltativo anche in flagranza differita".  

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