La procura indaga sulla morte di un
uomo di 49 anni che si è tolto la vita ingerendo alcune fiale di
un farmaco acquistato con ogni probabilità nel dark web. Il
pubblico ministero Arianna Ciavattini ha aperto un fascicolo per
istigazione al suicidio a carico di ignoti. L'uomo è stato
trovato morto dalla mamma con cui viveva a Rapallo. Secondo
quanto raccontato dall'anziana, il figlio era depresso da due
anni dopo la morte del padre. Da quel momento aveva provato a
uccidersi più volte senza riuscirci. Si era anche rivolto
all'associazione Luca Coscioni per andare in Svizzera ma le sue
richieste erano state respinte, visto che non era un malato
grave o terminale. In questi mesi, l'uomo avrebbe iniziato a
fare ricerche on line per capire come uccidersi.
Il pm ha disposto l'autopsia, che verrà effettuata domani dal
professore Francesco Ventura, oltre al sequestro delle fiale e
dei dispositivi elettronici dell'uomo. I campioni biologici
verranno poi spediti dall'obitorio dell'ospedale San Martino al
dipartimento di Medicina legale di Pavia dove verranno
analizzati per risalire al tipo di sostanza usata. I reperti
saranno comparati con i residui trovati dentro una delle fiale.
Il sospetto dei carabinieri è che l'uomo possa avere acquistato
le fiale nel dark web visto che non avevano etichetta e quindi
difficilmente tracciabili. Non è, tra l'altro, la prima volta
che a Genova si registrano casi di suicidi con farmaci
acquistati nel darknet: in procura le forze dell'ordine ne hanno
segnalati almeno quattro.
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