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Una targa ricorda 650 mila militari italiani deportati nei lager

Una targa ricorda 650 mila militari italiani deportati nei lager

Mantennero fermo il loro no al nazifascismo.

GENOVA, 30 settembre 2024, 13:51

Redazione ANSA

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C'era anche Giobatta Garivotti Valente, classe 1923, uno degli ultimi sopravvissuti ai campi di lavoro alla posa della targa commemorativa in onore dei 650.000 militari italiani catturati dopo l'8 settembre 1943, deportati nei lager nazisti, che mantennero fermo il loro no al nazifascismo. Una targa che ricorda il loro sacrificio e che è stata collocata a Ponte Monumentale, a Genova al termine di una giornata di studi alle presenza del presidente dell'Anei Anna Maria Sambuco, del presidente dell'Anpi Massimo Bisca, dei presidenti dell'Aned e di Ilsrec, Filippo Biolè e Paolo Ronzitti e dello storico Luca Borzani, con la ⁠partecipazione degli studenti delle scuole superiori Gobetti e Pertini di Genova.
    "Questa è una storia dimenticata per troppo tempo - sottolinea il presidente Stefano Giordano, presidente della sezione genovese dell'Anei - molti internati non ci sono più ma abbiamo l'obbligo e il dovere di ricordare questa resistenza silente, non armata, eh racchiude tutta la fatica e lo sforzo che i nostri militari hanno fatto nei lager tedeschi, campi di lavoro da dove 50 mila persone non sono più tornate. Persone che hanno dati vita a quella democrazia che oggi, grazie alla costituzione, continua a proteggere il nostro paese. Una targa che viene posta vicino a quella che ricorda Genova città medaglia d'oro per la resistenza con un legame che racchiude in sé tutta la r3sietnza che portò la liberazione di Genova senza morti".
   

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