Risate a scena aperta, tanti
applausi e autentiche ovazioni finali. Ieri sera in un Teatro
Sociale di Camogli (Genova) esaurito il debutto di "Pignasecca e
Pignaverde" è stato un successo indiscutibile, del resto
ampiamente prevedibile.
"I maneggi" dello scorso anno avevano aperto la strada a una
riscoperta del teatro goviano grazie all'estro e alla simpatia
di Tullio Solenghi che non "imita" Govi, ma "fa" Govi,
interpretandolo come una maschera genovese. E bene ha fatto il
sovrintendente del Sociale Giuseppe Acquaviva, visti i risultati
inimmaginabili dello scorso anno, a investire su un "Festival
Gilberto Govi e la maschera genovese". "Pignasecca e
Pignaverde", testo di Emerico Valentinetti, è uno dei grandi
successi di Gilberto Govi, incentrato sulla classica figura
dell'avaro, calata in un microcosmo genovese d'altri tempi.
Alcune gag sono fra le più famose del teatro di Govi: basta
ricordare il sigaro fumato in posizione verticale per rallentare
la combustione e farlo dunque durare più a lungo. Come nei
"Maneggi" lo spettacolo è nato da una coproduzione fra il
Sociale e il Teatro Nazionale. E come nei "Maneggi" Tullio
Solenghi oltre ad essere il protagonista assoluto firma anche la
regia.
Nella scena di Davide Livermore che riprende una tipica casa
genovese d'epoca, dunque, si snoda una commedia basata sul
consueto matrimonio contrastato: Felice cerca di far sposare la
figlia a un cugino benestante, la figlia è innamorata di un
giovane che partito quattro anni prima, torna ricco e
benestante. Scontato il finale: i due giovani si sposeranno
grazie all'aiuto della mamma della ragazza e di un vicino
particolarmente "impiccione", con buona soddisfazione anche del
padre Felice che riesce ad evitare la dote. Brillante tutta la
compagnia. Solenghi giganteggia nell'impersonare Govi con un
ammirevole senso del ritmo, della battuta, delle sfumature
vocali che rendono magnificamente godibili tutte le gag del
testo. Accanto a lui Mauro Pirovano, veste con ironia e garbo le
vesti del cugino pretendente e sconfitto. Roberto Alinghieri
oltre a restituire la figura del vicino ha collaborato come
aiuto alla regia. Bene tutti gli altri: Claudia Benzi, la
moglie, Laura Repetto, la figlia, Matteo Traverso, il giovane
innamorato, Stefano Moretti l'industriale argentino e Stefania
Pepe, la cameriera ribelle. Repliche fino al 9, ma con la
possibilità di un allungamento delle recite, vista la richiesta
da parte del pubblico.
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