"L'intervento del Governo nei
confronti delle multinazionali talvolta è più persuasivo, quella
di Technisub è una crisi aziendale locale che non ha i requisiti
per diventare un caso nazionale, ma appena avrò contezza del
caso ci confronteremo per trovare qualche soluzione, è sempre
utile confrontarsi". È l'impegno preso dal ministro delle
Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Genova davanti alla
sede della Regione Liguria durante un faccia a faccia con i
rappresentanti dei lavoratori di Technisub, azienda produttrice
di attrezzatura subacquea con sede in Val Bisagno controllata
dal gruppo francese Aqualung, che ha annunciato di voler
chiudere il polo produttivo genovese a fine 2024. Sono una
cinquantina i posti di lavoro a rischio.
"Come sapete c'è un limite occupazionale affinché il Governo
possa intervenire, Technisub è un caso che se possibile andrebbe
risolto in sede locale ma ovviamente se c'è la possibilità di un
intervento nazionale di qualche tipo noi siamo disponibili ad
assistere le autorità locali, che devono affrontare la crisi con
i lavoratori e i sindacati", ribadisce Urso.
"C'è bisogno di un intervento nazionale perché la crisi è
importante, - sollecita il sindacalista della Fiom Luca Marenco
- Technisub è un marchio storico che ha sempre lavorato a
livello internazionale, ad oggi l'unica cosa certa per i
lavoratori è la chiusura dell'azienda il 31 dicembre 2024,
viviamo un momento di grave difficoltà".
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