Incidente mortale stamattina lungo l'autostrada A10 Genova-Savona nel tratto tra Varazze e Arenzano in direzione Genova. Un furgone con a bordo due operai ha sbandato, per cause ancora da accertare, finendo con violenza contro un muro. I due sono stati sbalzati fuori dal finestrino.
Uno è morto sul colpo mentre l'altro è stato soccorso dal personale del 118 con l'auto medica.
Sono state coinvolte anche altre due autovetture. La polizia stradale è sul posto per ricostruire la dinamica. L'incidente è avvenuto in un tratto in cui non ci sono cantieri. L'autostrada è stata chiusa e poi riaperta a per consentire i rilievi.
Sono segnalati oltre sei chilometri di coda.
Maestripieri 'basta parole, stop a strage'
"Un'altra tragedia sul lavoro in Liguria: un operaio è morto e un altro è rimasto gravemente ferito in un incidente in autostrada. Non conosciamo ancora la dinamica, che sarà accertata dalle autorità, ma certamente si tratta di un'altra croce nera che si aggiunge alle altre 14 del 2024: in totale 15 persone che non sono tornate alle loro famiglie dopo il turno di lavoro in soli nove mesi e mezzo". Così Luca Mestripieri, segretario generale Cisl Liguria. "Vogliamo stringerci alla famiglia dell'operaio morto in autostrada, ma vogliamo anche dire con forza che il cordoglio e le parole di circostanza non bastano, perché sono un mantra ripetuto senza che alle parole facciano seguito i fatti - prosegue Maestripieri -. È assolutamente necessario imporre controlli più numerosi e puntuali, bisogna rinforzare la prevenzione a aumentare la formazione. Serve che finalmente istituzioni, imprese e sindacati si uniscano per creare un sistema che veramente fermi questa strage".
Magni 'per Paese sicurezza non è priorità'
"Sono passati solo 10 giorni dall'ultimo infortunio mortale sul lavoro a Genova e oggi, un altro lavoratore, non tornerà a casa. E' evidente che, come dimostrano queste tragedie, le questioni legate a salute e sicurezza sul lavoro non sono una priorità per il nostro Paese. La denuncia - inascoltata - della mancanza di risorse per attività ispettiva e controlli, la carenza ad ogni livello di personale preposto alla sicurezza, la sottovalutazione dei percorsi formativi in molti casi vissuti come ostacolo alla stessa attività lavorativa, insieme spesso all'età avanzata dei lavoratori coinvolti, producono situazioni in cui il lavoro diventa non sicuro". Lo scrive in una nota Igor Magni, segretario generale della Camera del lavoro di Genova. "L'infortunio mortale di oggi è accaduto in itinere: è il quinto di questo tipo in Liguria sui 13 mortali accaduti nei primi 8 mesi di quest'anno - prosegue -. Sono numeri drammatici e quello degli infortuni in itinere è un dato purtroppo in aumento del + 6,4% (2.363)".
Ronzoni, 'puntare su formazione imprese'
"Certamente occorre porre attenzione anche sugli incidenti in itinere, sulla strada che ogni giorno percorrono le lavoratrici e I lavoratori che si spostano per assolvere il loro dovere". Lo scrive in una nota Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria. "Le autostrade liguri sono difficili da percorrere ma occorre puntare sulla formazione delle imprese e dei lavoratori per poter evitare le circostanze che portano alla morte. Legalità e maggiori controlli sono come sempre necessari - conclude -, non finiremo mai di chiamare alle loro responsabilità imprese e istituzioni per garantire la sicurezza sul lavoro".
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