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Morto in canoa, ministero Interno sarà responsabile civile

Morto in canoa, ministero Interno sarà responsabile civile

Udienza preliminare rinviata al 19 dicembre

GENOVA, 07 novembre 2024, 16:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il ministero dell'Interno sarà responsabile civile nel processo per la morte di Andrea Demattei, lo studente di 14 anni rimasto incastrato con la sua canoa nel fiume Entella a Chiavari (Genova) a gennaio 2023. E' quanto emerso nell'udienza preliminare che vede imputati due istruttori e sei vigili del fuoco. Il giudice ha rinviato l'udienza al prossimo 19 dicembre.
    Il ragazzino stava facendo allentamento con altri giovani.
    Era rimasto in acqua per molto tempo ed era arrivato, in condizioni critiche per l'ipotermia, al Gaslini dove era poi morto due giorni dopo. "E' stata autorizzata la chiamata del ministero dell'Interno quale responsabile civile, questo è un ottimo risultato. In questo tipo di processi - sottolinea l'avvocato Rachele De Stefanis che assiste la madre del ragazzino e la sorellina minorenne - il ministero è sempre il grande assente. Se verrà accertata, come auspico, la responsabilità dei vigili del fuoco è giusto che il ministero, che poi è il datore di lavoro, si assuma le sue responsabilità".
    Gli imputati (difesi dagli avvocati Giorgio Zunino, Roberta Barbanera, Nadia Solari, Silvia Morini e Guido Motta) sono i due istruttori della Shock Wave sport, la società sportiva a cui era iscritto Andrea, e sei vigili del fuoco (quattro della squadra di Chiavari e due sommozzatori). Per il pm Francesco Cardona Albini ci sarebbe stata una catena di errori: dal numero insufficiente di istruttori sul posto e l'abbigliamento non adatto, fino a un intervento in ritardo e manovre di salvataggio scorrette.
   

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