"Il contratto nazionale dei metalmeccanici che copre un milione e mezzo di lavoratori in Italia è in discussione oggi, la trattativa si è rotta perché Federmeccanica non vuole venire incontro alle giuste rivendicazioni dei lavoratori. Più salario, riduzione di orario e più sicurezza sul lavoro".
Il segretario di Fiom Cgil Genova, Stefano Bonazzi, riassume cosa le motivazioni che hanno portato in piazza i lavoratori delle aziende metalmeccaniche genovesi, da Ansaldo a Leonardo, da Acciaierie d'Italia a Fincantieri, oltre che alle imprese medie e piccole del territorio.
"Il potere d'acquisto rischia di ridursi molto - spiega il segretario di Fim Cisl Christian Venzano - e non rispettando le regole non viene considerata la professionalità dei lavoratori.
Abbiamo gli stipendi più bassi d'Europa. Chiediamo 280 euro di aumento sul livello C3, riproporzionato sugli altri livelli, loro rispondono con la metà, forse anche meno. E' inaccettabile".
"La nostra piattaforma era stata approvata al 98% dai lavoratori ad aprile - conclude Luigi Pinasco, segretario Uilm Genova - noi trattiamo innanzitutto sulle nostre rivendicazioni.
Il salario alla base di tutto ma chiediamo anche una riduzione graduale dell'orario di lavoro a 35 ore. Due punti fondamentali: più salario e meno orario".
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