Genova sarà "Città dell'inno
nazionale". E' stata approvata all'unanimità dal consiglio
comunale la delibera presentata dal presidente del consiglio
Carmelo Cassibba. Al termine del voto l'inno è stato eseguito
dal vivo dalla storica Filarmonica Sestrese con tutti i
consiglieri ed esponenti della giunta in piedi, qualcuno con la
mano sul cuore, qualcuno anche intonando il testo di Fratelli
d'Italia. Grande partecipazione anche da parte dei bambini delle
scuole presenti sugli spalti nell'ambito di un progetto di
educazione civica. La delibera era nell'ordine del giorno della
seduta del consiglio di oggi: "La delibera mira a sottolineare
il ruolo fondamentale che la città ebbe nel rivendicare
l'indipendenza e l'unità nazionale nel periodo del Risorgimento"
ha sottolineato la seconda carica dell'amministrazione.
"Fratelli d'Italia" venne suonato per la prima volta davanti al
santuario di Nostra Signora di Loreto, nel quartiere genovese di
Oregina. Era il 10 dicembre 1847. Il percorso della delibera
fino a oggi aveva visto una discussione piuttosto accesa durante
la presentazione del testo in commissione consiliare. Qui
l'opposizione aveva bocciato il documento perché non d'accordo
sugli aspetti procedurali. Oggi invece l'accordo si è trovato
sull'emendamento presentato da Simone D'Angelo, capogruppo del
Pd. D'Angelo ha chiesto che la denominazione non pesi sulla
modifica dell'articolo 1 dello statuto del Comune ma che venga
inserita attraverso un nuovo articolo ad hoc: "Per evitare che
si tratti di un pericoloso precedente che possa modificare
connotandolo in maniera non adeguata la denominazione di
Genova", ha detto il dem. L'emendamento è stato accolto.
Approvati un ordine del giorno di Nicholas Gandolfo (Lista Toti)
che invita anche a promuovere maggiormente la conoscenza
dell'inno e della sua storia nelle scuole genovesi e a
utilizzare la dicitura Genova città dell'inno sul maxischermo
della Regione. Passa, ma con il non voto della minoranza, anche
l'odg di Fabio Ariotti (Lega) che che invita sindaco e giunta a
impegnarsi a fare in modo che entrambi gli autori, Mameli e
Novaro, siano citati quando si parla dell'inno.
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