GENOVA - Ci si arriva solo via mare con il battello oppure scendendo a piedi dal sentiero del parco di Portofino. L'Abbazia di San Fruttuoso di Camogli, le cui orgini risalgono al secolo VIII, è un gioiello che si scopre con un bagno nel verde e nell'azzurro, tappa di un percorso ideale tra fede e arte in Liguria da vedere tutto l'anno. Come la basilica di San Salvatore dei Fieschi (XII secolo) in provincia di Genova, punto di partenza dell'itinerario della "via dell'ardesia" nella Val Fontanabuona che racconta storia e usi della pietra nera. E anche le Cinque Terre possono essere visitate seguendo la via dei santuari, uno per ciascuno dei cinque paesi, da raggiungere a piedi, a cavallo o in bicicletta fra orti, terreni terrazzati e panorami aperti sul mare.
Le vie del sacro sono un'altra faccia del turismo in Liguria, legato alla storia che si coniuga con il paesaggio o semplicemente della devozione. I luoghi di culto più frequentati nel genovese vanno dal santuario di Montallegro a Rapallo a quello della Madonna della Guardia, forse il più amato dai genovesi, al Bambino di Praga ad Arenzano. Savona è protetta dal Santuario della Misericordia. Alle spalle di Varazze si trova l'Eremo del Deserto, il primo costruito dai carmelitani in Italia nel 1615. Ancora, Albenga è da scoprire con il battistero di architettura paleocristiana. A Imperia si può percorrere la via Crucis leonardiana al santuario del Monte Calvario. Nel paesino di Castellaro si trova il santuario della Madonna di Lampedusa legato ad una storia di saraceni e apparizioni mariane a Lampedusa. Nella provincia della Spezia passa il tratto ligure della via Francigena: a Santo Stefano Magra che con il suo ospedale era uno dei rifugi dei "camminanti" sono ancora visibili le fortificazioni di difesa.
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