"L'inaugurazione del Monoblocco nel 1971 fu un grande vanto dell'edilizia sanitaria pubblica non solo ligure ma anche nazionale, un edificio molto innovativo, grande e lungo 180 metri per 14 piani di 3.600 metri quadrati ciascuno. Risolse molti problemi di una sanità che all'epoca si esprimeva per grande numeri di degenza. Sancì il passaggio dalle camere con dieci-dodici posti letto dei vecchi padiglioni ai quattro attuali". Così l'architetto dell'ospedale San Martino di Genova Alessandro Orazzini intervistato dall'ANSA in occasione della mostra fotografica a ingresso libero al palazzo della Borsa fino all'8 ottobre 'Regione Liguria, i nostri primi 50 anni' ricorda la nascita del Monoblocco il 17 gennaio 1971.
"Un vecchio arlecchino salva-vite in continua ristrutturazione, un cantiere continuo, destinato ad evolversi da padiglione misto a polo specialistico per le chirurgie", sintetizza Orazzini i numerosi interventi edilizi puntuali subiti dall'edificio nel corso dei decenni. A breve ad esempio attraverso un finanziamento regionale di tre milioni di euro partiranno i lavori per attivare un bagno di servizio in ogni camera nell'ala di ponente superando i bagni collettivi nei corridoi.
"Garantisco che il progetto di Daneri, uno dei più importanti architetti che abbiamo avuto a Genova prima di Renzo Piano criticato da tanti per aver fatto il Biscione, fu per l'epoca geniale perché risolveva i bisogni della sanità senza impattare, senza sbancare - commenta - Per rispettare Daneri l'ufficio tecnico che ho diretto fino a pochi giorni fa ha realizzato due padiglioni alle spalle del Monoblocco, in uno si sono insediati i laboratori centrali dell'ospedale, nell'altro nel 2020 abbiamo attivato dieci sale operatorie". "A 49 anni dall'inaugurazione l'obiettivo del policlinico è specializzare il Monoblocco per le chirurgie, all'epoca di Daneri il dodicesimo piano nacque per ospitare la scuola da infermiere, oggi ospita ambulatori, ma non ha più senso posizionare ambulatori a un piano alto. Il piano di trasferimento degli ambulatori ai piani bassi, la riconversione dei piani alti all'interventistica e al post operatorio, daranno nuova vita al Monoblocco".
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