Ruby ha avuto un "personale,
concreto interesse di natura economica" dal settembre del 2010
in avanti nel "ritrattare le precedenti dichiarazioni ai pm
sugli aspetti più pregiudizievoli per Berlusconi" nella
"convinzione di poter trarre vantaggio patrimoniale da una sua
testimonianza compiacente nei confronti dell'allora Presidente
del Consiglio". Lo scrive la Corte d'Appello di Milano nelle
motivazioni della sentenza con cui ha assolto Silvio Berlusconi.
La giovane marocchina, tra l'altro, è indagata nell'inchiesta
cosiddetta 'Ruby Ter' con al centro il reato di corruzione in
atti giudiziari, assieme a Berlusconi, ai suoi storici legali
Niccolò Ghedini e Piero Longo e altre persone. Secondo i
giudici, c'è una "chiara e obiettiva evidenza, nelle
conversazioni intercettate e negli appunti sequestrati, delle
aspettative di guadagno di Karima El Mahroug nel caso in cui
avesse tenuto la 'bocca chiusa' negando tutto, a costo di farsi
passare per 'pazza'".
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