L'ex sub-commissario di Expo Antonio Acerbo, arrestato lo scorso ottobre per corruzione e turbativa d'asta, ha patteggiato una pena di tre anni con un risarcimento di 100mila euro a favore della società. La richiesta è stata accolta dal gup di Milano. Acerbo torna libero e altri due hanno patteggiato.
Il gup Ambrogio Moccia, infatti, oltre ad accogliere la richiesta di patteggiamento a 3 anni per Acerbo, difeso dall'avvocato Federico Cecconi, ha anche revocato la misura di arresti domiciliari per l'ex sub commissario di Expo 2015 spa. Accolti anche i patteggiamenti di Giandomenico Maltauro, consulente della Maltauro SpA, difeso da Enrico Giarda, a due anni e sei mesi con un risarcimento da 50 mila euro (sempre alla società Expo, parte offesa), e di Andrea Castellotti, dirigente della Tagliabue SpA, difeso dal legale Mario Brusa, a due anni con pena sospesa e 30 mila euro di risarcimento.
I pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, titolari dell'inchiesta, avevano dato il via libera al patteggiamento delle tre persone finite ai domiciliari lo scorso ottobre nella seconda tranche dell'indagine milanese sui lavori per l'Expo, dopo quella che a maggio aveva portato in carcere i presunti appartenenti alla cosiddetta "cupola degli appalti", tra cui l'ex Pci Primo Greganti e l'ex Dc Gianstefano Frigerio (anche loro hanno patteggiato nei mesi scorsi, assieme ad altri imputati).
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