I profughi non possono allenarsi sui campi di calcio del Comune di Mortara, città amministrata da un monocolore leghista. La società locale, che milita in Seconda categoria, ha annunciato oggi la revoca dell'accordo verbale che aveva preso nei giorni scorsi con la cooperativa Faber, che ospita 131 richiedenti asilo in quattro strutture lomelline, di cui due proprio a Mortara.
Volevano far giocare una quarantina di ragazzi, tra i quali due libici che nel loro paese militavano tra i professionisti: "Poteva essere un'occasione di integrazione - ha spiegato il presidente della cooperativa, Fabio Garavaglia - ma anche la possibilità di scoprire qualche talento tra questi ragazzi". Hanno avuto il tempo di fare un solo allenamento, poi il Comune ha imposto alla società il dietrofront: se non fosse tornata sui suoi passi, avrebbe rischiato la revoca della convenzione per la gestione dei campi, per la quale percepisce un contributo dal Comune di 40 mila euro all'anno.
"Far giocare queste persone - dice il sindaco Marco Facchinotti - ci sembra uno sgarbo alle famiglie che portano i loro ragazzi a calcio. Noi non vogliamo che persone con uno status ibrido si allenino sui campi da calcio del Comune di Mortara".
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