Mario Mantovani, ex vice presidente della Regione, è accusato di aver truccato, da assessore alla Sanità, una gara d'appalto da 11 milioni di euro sul trasporto dei malati dializzati. Da sindaco e senatore del Pdl, anche senza raggiungere il livello dell'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan che si sarebbe fatto ristrutturare gratuitamente la sua villa faraonica nel Padovano, avrebbe avuto un architetto a sua "esclusiva disposizione". Architetto a cui non avrebbe mai versato una parcella per lavori per sé, per il figlio o per la sua attività di imprenditore oppure per il Comune di Arconate, ma che avrebbe ricompensato facendogli ottenere importanti commesse pubbliche in ospedali e scuole. Sono solo alcune delle accuse che ieri hanno portato in carcere per corruzione, concussione e turbativa d'asta Mario Mantovani, vicepresidente della Giunta Regionale lombarda, ma anche ex senatore, ex sottosegretario alle Infrastrutture, ex sindaco di Arconate ed ex coordinatore regionale del Pdl, colui che ai tempi dei processi Ruby, Mediaset e Mills a Silvio Berlusconi riusciva a portare dentro e fuori il Palazzo di Giustizia di Milano centinaia di fan del Cavaliere.
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Bloccato dalla Guardia di Finanza proprio il giorno in cui era atteso ad un convegno su legalità e trasparenza con un arresto che, assieme a quelli del suo più stretto collaboratore, Giacomo Di Capua, e dell'ingegnere del Provveditorato Opere Pubbliche per Lombardia e Liguria, Angelo Bianchi, riporta la bufera al Pirellone come ai tempi di Roberto Formigoni. Bufera anche perchè tra gli indagati (ce ne sono altri 12) dell' indagine del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Giovanni Polizzi, c'è anche l'assessore leghista lombardo all'Economia Massimo Garavaglia. Con lui, come scrive nel suo provvedimento il gip Stefania Pepe, Mantovani avrebbe truccato la gara bandita da un pool di tre Asl "per l'affidamento del servizio di trasporto di soggetti nefropatici sottoposti a un trattamento dialitico" in modo che rimanesse in mano alle associazioni di sempre.
Il 'numero due' di Roberto Maroni, che è stato definito da Berlusconi "una persona corretta", per il gip, invece, al pari di Di Capua e Bianchi, "ha una spiccata capacità criminale" e "una propensione alla violazione delle regole". Tra l'altro, infatti, dal 2012 al 2014 Mantovani avrebbe "abusato" dei suoi ruoli istituzionali per fare "decise" pressioni con lo scopo di reintegrare nel suo incarico Bianchi che era stato arrestato nel 2008 in un'inchiesta della Procura di Sondrio su una serie di presunti appalti truccati in Valtellina. Pressioni che si sarebbero articolate in due fasi: una presunta concussione ai danni del Provveditore Interregionale alle Opere Pubbliche, Pietro Baratono; una presunta tentata concussione nei confronti del Direttore generale del Personale e degli Affari Generali del Ministero, Alfio Leonardi, che con la sue denuncia ha fatto partire l'inchiesta.
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Riguardo al capitolo corruzione i magistrati milanesi non contestano a Mantovani alcuna mazzetta ma una lunga lista di utilità da parte dell'architetto Gianluca Parrotti: si va dai lavori 'gratis' di ristrutturazione e arredamento di una casa del politico ad Arconate e di Villa Clerici di Rovallasca, residenza patrizia in provincia di Milano e di proprietà dell'ex senatore, fino alla realizzazione di un'abitazione in una corte di Arconate per il figlio o all'acquisto di appartamenti e uffici per conto di Mantovani o della Spem, una delle sue società. Sempre senza compenso ma in cambio di importanti lavori pubblici, Parrotti si è occupato anche una serie di "prestazioni di supporto all'attività politica del sindaco di Arconate", annota il gip, conferite "in modo informale". Lavori "non pagati né" da Mantovani, "né ovviamente dal Comune e di cui il politico (che dimostra nell'occasione di considerare sostanzialmente Arconate come 'cosa propria') si avvantaggia in termini di consenso". E qui si contano progetti per realizzare una casa di circa 130 metri quadrati da installare in un parco pubblico del paese e da dedicare al Corpo degli Alpini o per costruire una Rsa per gli anziani. Intanto, da quanto si è saputo, con le carte acquisite gli investigatori stanno indagando anche su altri episodi di turbativa d'asta e abuso d'ufficio contestati all'ex vicepresidente regionale che, assistito dall'avvocato Roberto Lassini, sarà interrogato giovedì prossimo dal gip.
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