"Per questi nemici giuro, se riesco
a mettere la mia famiglia in salvo, giuro sarò io il primo ad
attaccarli (...) in questa Italia crociata, il primo ad
attaccarla, giuro, giuro che l'attacco nel Vaticano, con la
volontà di Dio". E' un audio inviato lo scorso 25 marzo da
Abderrahim Moutaharrik a Mohamed Koraichi, arrestati entrambi
nel blitz antiterrorismo. "L'unica richiesta che ti chiedo -
dice Moutaharrik - è la famiglia, tu sai voglio almeno che i
miei figli crescano un po' nel paese del califfato dell'Islam".
"Voglio picchiare (inteso come colpire e far esplodere, ndr)
Israele a Roma", ha detto Moutaharrik in un'altra
intercettazione, parlando al telefono con Abderrahmane Khachia,
anche lui finito in carcere. Nella telefonata, si legge
nell'ordinanza, Moutaharrik fa riferimento "ad un suo disegno
per compiere un attentato all'Ambasciata di Israele" chiarendo
"di avere contattato un soggetto albanese per procurarsi le
armi, non riuscendo nell'intento".
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