Il pm di Bergamo Letizia Ruggeri,
nella seconda giornata della sua requisitoria a carico di
Massimo Bossetti, unico imputato per l'omicidio di Yara
Gambirasio, ha spiegato che oltre alla "prova genetica", ovvero
al dna che rappresenta "il faro dell'inchiesta", a carico del
muratore di Mapello vi è "un corollario significativo" di indizi
caratterizzati da "gravità, precisione e concordanza": i
tabulati telefonici dell'imputato e le immagini del mezzo
ripreso dalle telecamere di sorveglianza della zona.
"Elementi che vanno letti complessivamente" e che dimostrano
come "non cercammo di cucire addosso degli elementi, ma cercammo
riscontri in quello che già c'era". I tabulati telefonici di
tutte le persone che transitarono a Brembate il 26 novembre 2010
e le immagini delle telecamere - ha ricordato l'accusa - furono
acquisite, infatti, nei giorni immediatamente successivi alla
scomparsa della ragazza, mentre la figura di Bossetti comparve
nel giugno 2014.
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