Un ragazzino egiziano di 13 anni
presente sull'autobus dirottato ieri ha finto di pregare in
arabo mentre, in realtà, stava avvertendo il padre che l'autobus
era sotto sequestro. E' uno dei dettagli raccontati dal sindaco
di Crema Stefania Bonaldi, secondo la quale tra gli studenti,
nonostante la paura provata in quei momenti "è scattato un gioco
di squadra". Un altro, infatti, aveva chiamato dopo aver
raccolto un cellulare da terra.
"Mio figlio ha fatto il suo dovere, sarebbe bello se ora
ottenesse la cittadinanza italiana", ha detto Khalid Shehata, il
padre di Ramy, il 13enne che ieri ha nascosto il cellulare
all'autista sequestratore ed è riuscito a fare la prima
telefonata al 112. "Siamo egiziani, sono arrivato in Italia nel
2001, mio figlio è nato qui nel 2005 ma siamo ancora in attesa
di un documento ufficiale. Vorremmo tanto restare in questo
Paese. Quando ieri l'ho incontrato l'ho abbracciato forte".
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