"Ho grande rispetto per la scelta
di Silvia Romano e non mi permetto di giudicarla. Trascorrere 18
mesi di prigionia è qualcosa che non possiamo neanche
immaginare. Se, a mente fredda, quando si sarà placato il
clamore di questi giorni, lei reputa che l'Islam sia la risposta
corretta per la sua esistenza, io sono solo contento". E' la
testimonianza - raccolta da Antonio Sanfrancesco di Famiglia
Cristiana - di don Enrico Parazzoli.
Il parroco di Santa Maria Bianca della Misericordia - la
parrocchia dove abita la famiglia di Silvia Romano - osserva che
"però, deve fare i conti, nel suo intimo, con il suo essere
donna, occidentale e persona adulta". La conversione - è stato
chiesto al parroco - potrebbe essere stata forzata? "Non lo so.
Il concetto di conversione nella cultura islamica è molto
diverso rispetto a quella cristiana. Nell'Islam, la conversione
riguarda un orientamento a un sistema di norme, precetti e
regolamenti che servono a vivere meglio".
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