Sono nomi noti da decenni agli inquirenti quelli finiti nell'inchiesta della Finanza di Palermo che oggi ha portato a 91 arresti tra boss, gregari ed estortori dei clan dell'Arenella e dell'Acquasanta. Come i Fontana, "famiglia" storica di Cosa nostra palermitana descritta dal pentito Tommaso Buscetta come una delle più pericolose.
Da tempo i fratelli Angelo, Giovanni e Gaetano Fontana vivono a Milano dove hanno spostato il centro dei loro affari e riciclano denaro sporco proveniente da estorsioni, traffico di stupefacenti e controllo del gioco d'azzardo. Gli inquirenti parlano di una vera e propria delocalizzazione al nord che la "famiglia" ha realizzato grazie ad una rete di complici e ai patrimoni accumulati.
L'operazione di delocalizzazione riguarda diverse attività commerciali tra cui anche attività di produzione e commercio del caffè, con un trasferimento delle aziende da Palermo a Milano, che ha goduto delle complicità di imprenditori lombardi.
I fratelli Fontana avevano anche messo su una redditizia attività imprenditoriale a Milano di commercio di orologi di lusso, attraverso società italiane ed estere gestite tramite prestanomi: denaro a fiumi e riciclaggio dei soldi sporchi della cosca anche grazie alla complicità di un commercialista milanese.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA