Il primo cliente seduto per un caffè al tavolino del suo ristorante di Milano oggi ha "emozionato" Filippo La Mantia che, dopo settimane di delivery e asporto, ha deciso di riaprire a tutti gli effetti. "Negli occhi di quella signora anziana ho visto la gioia del ricordo che tornava realtà, bellissimo", racconta lo chef siciliano, "divenuto factotum" nell'emergenza coronavirus, anche portando le cene a domicilio o cucinando per l'ospedale di Niguarda. "Dobbiamo rimboccarci le maniche, il nostro lavoro fa bene alla gente. Ho dovuto eliminare il mio mitologico buffet e dimezzare i coperti, per fortuna ho due piani. Proviamo la febbre ai clienti, se accettano - dice mentre si apparecchiano gli 11 coperti prenotati per pranzo -. Devo capire se riuscirò a mantenere questo posto: è come avere una Ferrari senza sapere se ci saranno soldi per la benzina. Ora preferirei una Smart. Ma dal chiringuito allo stellato, siamo tutti sulla stessa linea".