Ha scatenato dibattito ma pochi
consensi in Consiglio comunale a Milano la lettera dei
Sentinelli che chiede al sindaco, Beppe Sala, di togliere la
statua dedicata a Indro Montanelli che si trova nell'omonimo
parco e di dedicare i giardini a qualche altro personaggio.
Mentre alcuni consiglieri del Pd si sono dimostrati
favorevoli a discuterne in aula il capogruppo del partito
Filippo Barberis ritiene "incomprensibile dedicare tempo
all'argomento in Comune in questa delicatissima fase dove
dovremmo avere ben altre priorità e progetti. Sono molto lontano
culturalmente da questi tentativi di moralizzazione della storia
e della memoria che trovo sbagliati e pericolosi. Atteggiamenti
che hanno a che fare più con la categoria della censura che
della riflessione critica e che hanno ben poco a che vedere con
la sensibilità della nostra città".
Per il capogruppo di Forza Italia, Fabrizio De Pasquale,
"Indro Montanelli è simbolo del giornalismo libero italiano e di
chi sa andare controcorrente contro la peggior censura, quella
del conformismo. Chiediamo al sindaco di prendere le distanze
dai Sentinelli, campioni dell'intolleranza e dell'odio
politico". Matteo Forte di Milano Popolare ha invece bollato I
Sentinelli come "talebani dell'antifascismo. Siamo in tempo di
esami di maturità, ripassino la storia e scopriranno che nella
città medaglia d'Oro della Resistenza il giornalista fu fatto
prigioniero e condotto a San Vittore dai nazisti per poi essere
liberato da patrioti cattolici".
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