Alberto Nobili, il pm responsabile dell'antiterrorismo milanese, attende per domani sulla sua scrivania il risultato delle prime indagini della Digos e aprirà un fascicolo per imbrattamento. Non è detto che sia contro ignoti, però, perchè i responsabili del gesto vandalico compiuto contro la statua di Indro Montanelli nei giardini a lui dedicati a Milano hanno rivendicato tutto con un video pubblicato sui social: sono gli studenti delle scuole superiori di RSM (Rete Studenti Milano) e gli universitari di LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano) ad aver lanciato quattro barattoli di vernice rossa e scritto "razzista" e "stupratore" sulla base del monumento.
Il video pubblicato sui social, Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario Metropolitano) con cui hanno rivendicato l'imbrattamento avvenuto nella notte. "Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l'abbattimento della statua a suo nome", scrivono
Probabilmente divisi in due gruppi, uno all'esterno e uno all'interno, gli studenti hanno corso tutti i loro rischi, visto che hanno agito con la luce nella prima serata di un sabato in uno dei parchi più frequentati del centro di Milano, ma hanno sfruttato un pomeriggio di pioggia che ha evidentemente ridotto la voglia di passeggiate all'aperto dei milanesi. E infatti non si vede nessuno nel video di 40 secondi girato da un ragazzo in bicicletta che parte da via Manin, la strada dove la mattina del 2 giugno 1977 Indro Montanelli venne gambizzato dalle Brigate Rosse, e poi entra nel parco, dove altri due ragazzi imbrattano la statua. Il tutto con le note in sottofondo di 'The Revolution Will Not Be Televised', storico brano di Gill Scott-Heron entrato in vari remix nella colonna sonora delle proteste negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd. "Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l'abbattimento della statua", hanno scritto in una nota i rappresentanti delle due sigle studentesche tra le più vicine al mondo antagonista milanese, spiegando che "figure come quella di Indro Montanelli sono dannose per l'immaginario di tutti" e "in una città come Milano, medaglia d'oro alla Resistenza, la statua di Indro Montanelli è una contraddizione che non possiamo più accettare", dato che "un colonialista che ha fatto dello schiavismo una parte importante della sua attività politica non può e non deve essere celebrato in pubblica piazza".
Non c'entrano nulla quindi con l'imbrattamento i Sentinelli, l'associazione che per prima aveva chiesto la rimozione della statua con una lettera appello al sindaco Giuseppe Sala. Una proposta, hanno ribadito oggi, "fatta in settimana alla luce del sole proprio per permettere una discussione pubblica, che non contemplava altro" e che "rifaremmo anche ora perché non c'è nessuna violenza nell'esprimere il proprio pensiero in modo trasparente". Rimane comunque della sua idea il sindaco Sala ("deve rimanere lì") ma si dice "disponibile a qualunque confronto sul tema del razzismo e sul tema Montanelli".