"In questi mesi, nel rivivere la gioia delle celebrazioni con i fedeli, stiamo soffrendo, non solo nella nostra diocesi di Pavia, ma in tutta Italia, una vistosa assenza di famiglie con i bambini, di ragazzi e giovani, di anziani ancora timorosi". Lo ha sottolineato oggi mons.
Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia, celebrando nella basilica di San Pietro in Ciel d'Oro la messa nell'anniversario della morte di Sant'Agostino (le cui reliquie sono custodite nella chiesa pavese).
Riferendosi al periodo del lockdown nel quale era vietato l'accesso dei fedeli alle celebrazioni, Sanguineti ha sottolineato che è stato "sperimentato un tempo prolungato, forse anche troppo, di messe senza popolo, con la fatica di tenere insieme le comunità nell'impossibilità di gesti e appuntamenti consueti. Dobbiamo riconoscere che è cresciuta la disaffezione alla messa, gesto fondamentale della fede, e rischiamo d'essere un popolo sempre più disperso. Siamo umilmente sinceri: si riempiono le piazze della movida, i luoghi di vacanza e di divertimento, ed è comprensibile un desiderio di svago, di tempi più sereni, condivisi in famiglia e con amici.
Ma non sono in molti a sentire la necessità di venire a Gesù, d'incontrarlo alla mensa della Parola e del Pane di vita, e tutto ciò ci deve interrogare come pastori, come Chiesa: le circostanze di questo tempo fanno venire alla luce una povertà di fede nel vissuto di tanti e ci chiedono, come comunità cristiana, di lasciarci provocare e purificare nel nostro modo d'essere e di testimoniare la vita secondo il Vangelo".
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