Arrivati a questo punto, con una
curva di crescita esponenziale dei contagi, "l'unica cosa che si
può fare è chiudere tutto, un lockdown a livello nazionale. La
situazione nei pronto soccorso è drammatica, non solo in
Lombardia, ma ovunque a livello nazionale". A dirlo è Guido
Bertolini, responsabile del Coordinamento Covid-19 per i reparti
dei pronto soccorso lombardi.
Bertolini spiega che "se vogliamo fermare l'epidemia, ora è
il momento di chiudere tutto, non c'è altra strada. Se si fosse
fatto qualcosa prima, quando lo si doveva fare, si sarebbero
potute prendere misure più soft, ma ora non si può più e le
misure prese dal Governo sono troppo blande. Non servono a
contenere il fenomeno mostruoso che abbiamo di fronte". In
Lombardia, a livello di pronto soccorso, precisa Bertolini, "la
situazione più difficile è a Milano e Monza, ma anche in tutte
le altre città la crescita è esponenziale". A differenza di
marzo però, rileva l'epidemiologo, questa volta "non c'è
comprensione di ciò che sta succedendo da parte della
popolazione, che non capisce". E tenere aperto, conclude, "non
significa far correre l'economia. Le conseguenze economiche
sarebbero comunque enormi lasciando aperto - conclude -.
Chiudere mette in difficoltà tantissime categorie, che la
politica ha il dovere e il compito di tutelare. Se si tergiversa
ancora, ci troveremo davanti all'irrimediabile".
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