"Il rientro tanto atteso da tutte
le parti è finalmente arrivato": è quanto dice Laura Barbirato,
dirigente dell'istituto statale Ermanno Olmi di Milano,
commentando il ritorno in classe degli alunni della seconda e
terza media.
"L'interruzione era stata vissuta male, tornare in dad dopo
aver fatto di tutto per garantire il massimo della sicurezza per
i ragazzi è stato come tornare indietro. Si sono sentiti -
racconta la dirigente dell'istituto, due elementari e una media
alla periferia Nord di Milano - ingiustamente puniti".
Tornare in presenza non è stato complicato: "Abbiamo
ripristinato il piano originario con lo scaglionamento degli
ingressi e l'incastro degli orari", racconta Barbirato,
spiegando che è stato meno semplice gestire dad e lezioni in
presenza e avvertire in poco tempo tutte le famiglie della
ripresa delle attività.
"Qualche ragazzo stamattina mi ha detto scherzando 'con la
dad dormivo mezz'ora in più', ma ho visto quanto sono contenti
di essere tornati in classe: la scuola a quest'età è socialità,
è vita". E "non farci rientrare sarebbe stato assurdo, i ragazzi
- spiega la preside - vengono a piedi, al massimo in bici, non
con i mezzi pubblici". Ora c'è da arrivare a Natale, "poi
speriamo di riprendere dopo le vacanze con più sicurezze,
abbiamo tutti bisogno - conclude la dirigente - di normalità".
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