Per un caso di un uomo trovato
positivo al Covid due giorni fa, al Cpr di via Corelli a Milano
sono stati bloccati i colloqui con gli avvocati, con grave
conseguenze sul diritto di difesa. Così scrive il Naga,
l'organizzazione di volontariato che presta assistenza socio
sanitaria e si occupa dei diritti dei cittadini stranieri in una
lettera inviata al Garante Nazionale dei diritti delle persone
private della libertà personale. Lettera in cui si denuncia pure
una serie di carenze nella struttura, a partire dalla "mancanza
di servizi di pulizia e tanto più di igienizzazione degli
ambienti", sottolineando che dopo i casi di positività
riscontrati in passato "non sarebbe stata neppure effettuata una
sanificazione".
Nella missiva, che riporta in primo piano la situazione nel
Centro di permanenza per il rimpatrio, riaperto ad ottobre ma di
cui da mesi da più parti vuole la chiusura, si chiede al garante
e ad Ats di intervenire. Nella mail il Naga aggiunge anche di
aver "ricevuto diverse segnalazioni riguardanti il mancato
utilizzo da parte delle forze dell'ordine dei dispositivi di
sicurezza per la prevenzione del contagio, nonché la scarsità di
personale del presidio medico, che spesso sarebbe risultato
totalmente scoperto.
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