È stata isolata a Brescia la
variante nigeriana del Covid. "Per la prima volta in Italia
abbiamo isolato il virus portatore di queste mutazioni che
preoccupano perché potrebbero conferire resistenza ai vaccini
anti Covid oggi disponibili", ha spiegato Arnaldo Caruso,
presidente della Società italiana di virologia e direttore del
Laboratorio di Microbiologia dell'Asst Spedali Civili della
città lombarda che da una settimana è in zona arancione
rafforzato e lo resterà per un'altra settimana.
"Dall'ultimo survey, che si è concluso il primo marzo, dalle
analisi delle varianti su tamponi positivi estratti causalmente
realizzate dai laboratori lombardi, si evidenzia che la variante
inglese è pari al 64% del campionamento su base regionale. Tra i
vari laboratori che hanno partecipato si osserva un range che
varia dal 43% all'86%", ha reso noto, dal canto suo, il vice
presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia
Moratti.
Per quanto riguarda i dati a fronte di 42.052 tamponi
effettuati, sono 3.762 i nuovi positivi al Covid registrati
(8,9%) dove crescono i ricoverati. In terapia intensiva si
trovano 476 pazienti, 35 di più, e negli altri reparti 4.408,
con un aumento di 184. Sono invece 55 i decessi, il che porta il
totale da inizio epidemia a 28.458. Fra le province, prima per
contagi è Brescia con 884 casi, seguita da Milano con 767 (di
cui 303 in città), 564 a Varese, 486 a Monza, 324 a Como, 148 a
Pavia, 146 a Bergamo, 114 a Mantova, 100 a Cremona, 91 a Lecco,
54 a Lodi e 34 a Sondrio.
Il sindacato rileva problemi. Per i vaccini "non tutti i
cittadini sono uguali. Le vaccinazioni antiCovid over 80 non
seguono ordine di età: chi è più fortunato si vaccina prima,
senza seguire alcun criterio. Dopo le precedenti fallimentari
gestioni, dai nuovi arrivati ci aspettavamo qualcosa di
meglio!": lo twitta Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl
lombardo.
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